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Fabriano, presentata e inaugurata la mostra su Allegretto Nuzi

Sarà visitabile fino al 30 gennaio 2022. Il sindaco Santarelli: «Questa mostra è stata fortemente e tenacemente voluta dalla nostra amministrazione»

Un momento della conferenza stampa

FABRIANO – Presentata e inaugurata a Fabriano la mostra “Oro e colore nel cuore dell’Appennino” su Allegretto Nuzi, fabrianese d’origine e toscano di formazione, che lavorò stabilmente a Fabriano dal 1347 fino alla morte nel 1373, creando un numero rilevante di opere diverse, dagli altaroli per il culto privato ai polittici di grandi dimensioni, a cicli affrescati. La mostra, allestita nei locali della Pinacoteca civica Molajoli, è curata da Andrea de Marchi e Matteo Mazzalupi e promossa dal Comune di Fabriano, la Regione Marche, la direzione Generale Creatività, con la collaborazione dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti, la Diocesi di Fabriano e Matelica, con il contributo di Fondazione Carifac, Fabriano, Exibiz nonché con la collaborazione e l’apporto di diverse istituzioni italiane e internazionali, riesce per la prima volta di riportare a Fabriano una trentina di opere del grande Maestro prestate per l’occasione, fra cui undici tavole da musei stranieri. Sarà visitabile fino al 30 gennaio 2022, orari di ingresso dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Mostra su Allegretto Nuzi, le parole del sindaco

«Questa mostra è stata fortemente e tenacemente voluta dalla nostra Amministrazione – sottolinea il sindaco Gabriele Santarelli – ed è un regalo che viene fatto alla città di Fabriano e a tutti gli appassionati e gli amanti dell’arte. “Oro e colore nel cuore dell’Appennino” è in tutto e per tutto una mostra del territorio per il territorio. Un importante segnale di ripartenza. La dimostrazione che Fabriano ha tutto quello che serve per rialzarsi, ma solo se saremo capaci di farlo insieme. Siamo convinti che Fabriano abbia tutte le potenzialità per ritagliarsi un ruolo da protagonista nel panorama nazionale degli eventi espositivi ed era nelle nostre intenzioni dare continuità all’organizzazione di mostre. Un progetto arricchito da una importantissima collaborazione con il comune di Gubbio per cui non si tratta di una semplice mostra ma di un percorso che unisce Gubbio con Fabriano grazie alle opere e alle ispirazioni di due artisti protagonisti ognuno a proprio modo della storia dell’arte del ‘300 e del ‘400 delle due parti dell’Appennino: Nuzi e Nelli. Un Appennino che finalmente unisce anziché dividere», conclude il primo cittadino di Fabriano.

Il curatore Andrea de Marchi

«Allegretto introdusse nelle Marche tipologie ancora ignote di complessi polittici e squisiti altaroli per la devozione individuale – evidenzia uno dei due curatori, Andrea de Marchi -. Nelle iconografie fu innovatore, contribuendo alla diffusione della Madonna dell’Umiltà in area adriatica, piegando le storie della Passione a interpretazioni originali e toccanti. Nelle tecniche pittoriche fu sperimentatore, combinando con grande libertà i punzoni per comporre i decori floreali dei nimbi e dispiegando scintillanti tessuti operati con fantasie di uccelli e tartarughe, col colore sgraffito per rimettere in luce l’oro del fondo. Da Fabriano dialogò strettamente coi migliori pittori fiorentini suoi coetanei, con Puccio di Simone che portò a lavorare con sé fra 1353 e 1354, coi fratelli Andrea e Nardo di Cione, gli Orcagna. Seppe impalcare cicli murali di rara freschezza, capaci di coniugare la grandiosità semplificata dell’insieme e l’immediatezza narrativa del dettaglio. I principali si conservano ancora nelle chiese di Fabriano, in Santa Lucia Novella, dei domenicani (cappella di San Michele e Sant’Orsola, sagrestia), e nella tribuna di San Venanzio. La mostra, grazie alla collaborazione con la Diocesi di Fabriano – Matelica, presenta anche una piccola sezione presso il Museo Diocesano e nella stessa cattedrale di San Venanzio, dove è ricostruito un Calvario ligneo coi dolenti».