ANCONA – La rilevazione statistica del primo trimestre del 2017 relativa al saldo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese marchigiane mostra segno negativo, fatto non inusuale a inizio anno ma che in questo caso mostra segno meno anche rispetto alla categoria delle nuove iscrizioni, in controtendenza rispetto al dato nazionale. Da gennaio a marzo infatti è cresciuto in Italia il numero delle nuove imprese che, nel complesso, sfiorano quota 116mila, il valore più alto in assoluto dei primi trimestri degli ultimi quattro anni.
Sulla base delle rilevazione trimestrale Movimprese, condotta da Unioncamere e Infocamere, le imprese registrate delle Marche alla data del 31 marzo 2017 sono 171.088, di queste ne risultano attive 149.851. Il primo trimestre del 2017 ha fatto rilevare per la regione 2.966 iscrizioni, mentre le cessazioni al netto delle cancellazioni d’ufficio, come quasi sempre si riscontra nel primo trimestre dell’anno, sono in numero superiore, attestandosi a 4.117 unità. Il numero delle iscrizioni, riferite al primo trimestre della serie storica più recente, torna così a scendere, riprendendo l’andamento degli ultimi anni temporaneamente invertito nel 2016. Anche con riferimento alle cessazioni nette la tendenza risulta chiaramente orientata alla riduzione anche nel primo trimestre di quest’anno. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni nette si conferma quindi negativo per 1.151 unità, in peggioramento rispetto alle -981 unità del primo trimestre del 2016, sul quale aveva positivamente influito l’incremento delle iscrizioni. Il saldo, pur mantenendosi come si è detto negativo, si presenta tuttavia inferiore in termini assoluti a quelli del primo trimestre del periodo 2012-2015.
«Premesso che nel report del primo trimestre dell’anno – commenta Giorgio Cataldi, presidente della Camera di Commercio di Ancona – pesa sempre sul bilancio la contabilizzazione delle cessazioni avvenute con riferimento alla fine dell’anno precedente che vengono recepite nel Registro Imprese nei primi giorni dell’anno successivo, è palese che c’è un problema e che è necessario raddoppiare gli sforzi come sistema regionale per risolverlo. Dal canto nostro stiamo cercando di fare la nostra parte nonostante il momento di trasformazione che il sistema camerale sta vivendo, soprattutto con i servizi rivolti ad aspiranti nuovi imprenditori che prevedono azioni finalizzate a far crescere la cultura d’impresa anche tra i giovanissimi che approcciano al mondo del lavoro in azienda già con progetto di Alternanza Scuola Lavoro, oltre a fornire gratuitamente orientamento e assistenza a tutti i livelli a chi decide di aprire un’attività propria. Il segno positivo per ora lo troviamo soltanto nelle società di capitale, le più strutturate e in grado di resistere; stiamo lavorando proprio per attrezzare anche realtà micro e piccole a rafforzarsi innovando, ma la questione è complessa a monte: bisogna, ripeto, tornare ad incoraggiare la creazione d’impresa e questo è possibile farlo solo con azioni e politiche congiunte e forti».
Anche il tasso di crescita trimestrale si presenta pertanto negativo: per le Marche, il valore è pari a – 0,67% ( era -0,57% nel primo trimestre del 2016). A livello nazionale il tasso di crescita del primo trimestre del 2017 è anch’esso negativo per un valore più contenuto, pari a -0,26%, in lieve peggioramento rispetto al primo trimestre 2016 (-0,21%). Il dettaglio provinciale relativo alle Marche si presenta uniforme nel segno rispetto al dato regionale e a quello nazionale: i tassi di crescita del primo trimestre dell’anno sono infatti tutti negativi e vanno dal -0,85% della provincia di Fermo al -0,47% della provincia di Ascoli Piceno. Il quadro si completa con la provincia di Pesaro e Urbino (-0,74%), quella di Macerata (-0,65%) e quella di Ancona (-0,64%).
Alla data del 31 marzo di quest’anno le imprese individuali delle Marche sono 95.279, numero che corrisponde al 55,7% delle imprese complessive, seguite per numerosità dalle società di capitale, che sono 39.575 (23,1%), e quindi da 32.248 società di persone (18,8%). Le altre forme giuridiche, categoria eterogenea che comprende cooperative, consorzi e altre forme, con 3.986 imprese assorbe il 2,3% delle imprese regionali registrate totali.