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Pronto soccorso di Fermo: «Difficile il trasferimento dei pazienti con la chiusura della camera calda»

Il direttore dell'Area Vasta 4 Livini rassicura: «Dopo l'emergenza sarà ripristinata». E invita la comunità a una maggiore attenzione e a non abbassare la guardia in questo momento così delicato

pronto soccorso fermo
La camera calda del pronto soccorso di Fermo

FERMO – «Difficoltà nelle operazioni di trasferimento dei pazienti dall’esterno fino all’interno del pronto soccorso di Fermo». È la segnalazione di alcuni cittadini che hanno evidenziato il disagio dovuto alla chiusura della camera calda, il locale esterno – collegato con l’ingresso del pronto soccorso – dove arrivano i mezzi di soccorso del nosocomio fermano, utilizzato inizialmente – e soprattutto nel periodo di maggiore diffusione del contagio – per i pazienti risultati positivi al Covid-19; l’ospedale di Fermo all’inizio dell’emergenza era stato inoltre individuato come il punto di riferimento per le Marche sud.

Gli operatori del 118 dunque devono necessariamente trasferire i pazienti dall’ambulanza fino al pronto soccorso utilizzando il percorso “normale” e non più quello riservato alle ambulanze; dunque zero privacy e, soprattutto in caso di maltempo, capita che i pazienti e gli operatori debbano fare i conti con pioggia o vento. La difficoltà maggiore si ha quando all’ingresso del pronto soccorso arrivano contemporaneamente due, tre o addirittura quattro ambulanze con altrettanti pazienti; in quel caso le operazioni di trasferimento creano non pochi disagi.

«Stiamo vivendo un periodo particolare e abbiamo adottato tutto quello che è stato stabilito dai protocolli in questo momento per far fronte all’emergenza sanitaria – ha spiegato il direttore dell’Area Vasta 4 Licio Livini -. La camera calda al momento è chiusa perché ci sono ancora posti letto dedicati all’emergenza e mi rendo conto che lo scarico e il trasferimento dei pazienti, delle volte, può avvenire con qualche disagio. Tutto avviene però rispettando gli standard di sicurezza e con una procedura chiara; appena l’emergenza sarà rientrata tutto tornerà come prima».

Il direttore Livini ha anche voluto richiamare tutta la comunità all’attenzione e a non abbassare la guardia. «Mi capita di leggere di eventi organizzati su tutto il litorale Adriatico e che coinvolgono tantissime persone; sono in forte disaccordo con questo tipo di iniziative che vengono, tra l’altro, anche pubblicizzate dalla Regione – ha concluso il direttore dell’Area Vasta 4 -. In questo modo credo che si stia dando un messaggio sbagliato e dovrebbe esserci maggiore unità di intenti nel ricordare a tutti che è fondamentale non abbassare la guardia».