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Pronto soccorso di Osimo, partiti i lavori ma è scontro politico sulla sanità locale

L’intervento prevede un miglioramento dell’accesso e una riorganizzazione degli spazi interni, spostando guardiola e studio dei medici in un container esterno all’attuale struttura

L'ospedale di Osimo
L'ospedale di Osimo

OSIMO – Sono in corso i tanto attesi lavori di ampliamento del pronto soccorso dell’ospedale di Osimo. Il progetto, rispetto a quello iniziale che prevedeva lo scambio dei locali tra pronto soccorso e laboratorio analisi per realizzare accessi diversificati per pazienti sospetti Covid e maggiori servizi igienici, studi e sale d’attesa, è stato semplificato dall’Inrca. L’intervento prevede ora un miglioramento dell’accesso e una riorganizzazione degli spazi interni, spostando guardiola e studio dei medici in un container esterno all’attuale struttura nello stesso piazzale dove l’anno scorso venne posizionata in via temporanea la tac.

Le parole dell’ex sindaco Pugnaloni

Il consigliere comunale democrat Simone Pugnaloni afferma: «Fiero di aver contribuito da Sindaco a far crescere Inrca-Osimo con la nomina di 4 primari e di aver incentivato l’investimento nella struttura ospedaliera, oggi da ex sindaco e consigliere comunale continuo il mio impegno nel sollecitare la Regione governata dalla Destra. E’ in corso la scrittura del nuovo atto aziendale che organizza la struttura aziendale dell’Inrca: è necessario nominare un Dipartimento autonomo sul nosocomio di Osimo, mettere insieme i primari che vi operano ed affidare ad uno di loro una gestione autonoma. La Regione investa su Osimo come punto di riferimento della Valmusone. C’è spazio anche per la Rianimazione, i luoghi fisici ci sono, basta investire sull’assunzione di personale. Acquaroli poi ci faccia sapere i tempi di realizzazione dell’ospedale all’Aspio».

La replica del consigliere Magi

Giorgio Magi, capogruppo di FdI, replica: «Comprendiamo l’ansia dell’ex sindaco di mettersi in gioco alle prossime elezioni regionali, data la nutrita concorrenza a Sinistra, ma riteniamo prematuri i tempi per l’inizio di una campagna elettorale su questi livelli. Elogiare i presunti risultati ottenuti dall’ospedale di Osimo, senza ricordare i fallimenti mentre egli era alla guida dalla città, è una cosa che può impressionare solo chi ha scarsa memoria o non ha vissuto sulla propria pelle tali accadimenti. Basti ricordare infatti che, mentre Pugnaloni era primo cittadino e il Pd era a capo sia del governo nazionale che di quello della Regione, il reparto di Ostetricia e Ginecologia fu letteralmente smantellato o che i degenti di pneumologia venivano trasferiti a Jesi e riportati ad Osimo a seconda dei turni di ferie dei medici, senza menzionare il depotenziamento dei servizi di pronto soccorso e la chiusura della farmacia dell’ospedale».

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