URBINO – Dall’ente che stava per essere smantellato alla rinascita. Con il rilancio del ruolo politico-amministrativo: «Auspichiamo l’inizio di una nuova stagione per la Provincia di Pesaro Urbino con la modifica del testo unico degli enti locali. In modo che finalmente venga ripristinata una situazione finanziaria certa, che consenta di programmare azioni, manutenzioni e investimenti per il territorio».
Così Giuseppe Paolini nella sala Serpieri del Collegio Raffaello, presentando le linee programmatiche del suo nuovo mandato approvate dal consiglio provinciale (maggioranza a favore, contrario Enrico Rossi del gruppo ‘Provincia in Comune’; ndr). «Dalle ultime notizie che arrivano dall’Unione Province d’Italia sembra che l’elezione diretta del presidente sia prevista per il 2024. Le Province quindi torneranno a ricoprire il ruolo che avevano prima della riforma Delrio. Ci auguriamo che tornino le funzioni (per Pesaro e Urbino si parla di tre assessori, ndr) ma anche i fondi», ha riferito Paolini. Nel frattempo «insisteremo su sostenibilità ambientale, scuole sicure, piano straordinario per la viabilità. E rinnoveremo la sinergia con i Comuni per legare costa e aree interne: no alle divisioni».
Il presidente ha anche auspicato dalla Regione «scelte radicali per trattenere l’acqua a monte». Collegando il concetto all’«attenzione al biologico e alla nuova agricoltura, attraverso misure che rafforzino il sistema agroalimentare». Nelle linee programmatiche resta aperto il tavolo di incontri con i dirigenti scolastici per «concordare interventi finalizzati al risparmio energetico». Ma sarà costituito anche il gruppo di lavoro, coordinato dal direttore generale Marco Domenicucci, «per intercettare finanziamenti agevolati o a fondo perduto dedicati agli investimenti sulle strutture. In modo da renderle autonome guardando al fotovoltaico, geotermico e alle altre possibilità percorribili».
Più in generale, «sull’edilizia scolastica faremo valutazioni specifiche. Considerando l’opportunità di costruzioni ex novo, nel caso in cui i costi di ristrutturazione e di locazione risultassero troppo elevati». Secondo Enrico Rossi (Provincia in Comune), «nel programma è necessario richiamare maggiormente l’attenzione sulla gestione dei rifiuti prodotti nella provincia e su quelli provenienti da fuori. Così come sulla contrarietà agli impianti agrivoltaici, dove si è registrata discrepanza tra le condivisibili prese di posizione della Provincia a livello politico e le deboli osservazioni tecniche poi fatte dagli uffici negli atti». Paolini ha replicato così: «Sui rifiuti sono favorevole al biodigestore. Sulle rinnovabili la soluzione non è l’agrivoltaico spinto con il depauperamento di terreni fertili, ci sono tante altre possibilità».
Intanto via libera al Piano quinquennale 2023-2027 e al piano annuale 2023 per la gestione del cinghiale nella Riserva naturale statale Gola del Furlo (maggioranza a favore, voto contrario di Rossi per ‘Provincia in Comune’). L’obiettivo principale è il contenimento dei danni alle produzioni agricole nell’area protetta e nelle zone limitrofe. Come spiegato dal segretario generale Michele Cancellieri, «rispetto all’anno precedente restano invariate le proporzioni degli abbattimenti». Per il 2023 il prelievo previsto è di 154 cinghiali, basato sui una presenza stimata di 263 esemplari.