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Quadrilatero: per la prima volta il M5S fa pesare la forza dei numeri. Assise sciolta in anticipo

Nella seduta di ieri pomeriggio del consiglio comunale si sono registrati momenti di frizione importante. Alla fine, manca il numero legale e non si approva alcun documento unitario. Ecco cosa è accaduto

Il sindaco Gabriele Santarelli

FABRIANO – Consiglio comunale aperto sulla SS 76 a Fabriano interrotto. La maggioranza pentastellata si alza e abbandona l’aula, facendo così mancare il numero legale. Nessun documento approvato.

Per la prima volta, il Movimento 5 Stelle fa valere la forza dei numeri e, in linea con quanto dichiarato in questi ultimi giorni dal sindaco, Gabriele Santarelli, dimostra plasticamente la linea adottata da quando le opposizioni consiliari hanno chiesto e ottenuto l’indizione di questa Assise civica aperta. Su un tema molto sentito, visto che si tratta del progetto Quadrilatero, il rischio incompiuta di raddoppio SS. 76 che, a seguito delle difficoltà economiche di Astaldi, rischia di rimanere incompiuta.

Al momento, il Cipe ha sbloccato i finanziamenti per la Variante 6 e il terzo/quarto lotto della Pedemontana delle Marche, Fabriano-Muccia, circa 150milioni di euro. Ma i lavori non si sa se e quando riprenderanno visto che il contraente generale, Astaldi, è stata ammessa al concordato preventivo in continuità aziendale dai giudici del Tribunale di Roma. Sono stati nominati dei commissari e si attende il piano, come prevede la normativa. Solo allora si potrà capire qualcosa di più.

Nel frattempo, prima della riunione del Cipe, le opposizioni consiliari hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema. A norma di regolamento, è stato fissato per ieri pomeriggio. Ebbene, fin da subito, il primo cittadino di Fabriano ha dichiarato l’inutilità di questa seduta a seguito delle evoluzioni Cipe e Tribunale di Roma.

Ieri pomeriggio, a prendere la parola, fra gli altri il responsabile provinciale della Fim-Cisl, Andrea Cocco, che ha stigmatizzato la non presenza di nessuno di Astaldi e Quadrilatero all’Assise civica. Invocando una nuova seduta alla presenza di quest’ultimi e dei politici nazionali. Il presidente del comitato Indecente 76, Paolo Paladini, ha rimarcato come «nonostante la positiva decisione del Cipe, del 25 ottobre scorso, di sbloccare i fondi necessari al completamento dei lavori, il comitato ritiene che la soluzione dello stallo verificatosi, sia solo una ed attenga alla politica. Facciamo proprio un appello accorato ai rappresentati del territorio nel Parlamento Nazionale, Umbri e Marchigiani, con particolare riferimento ai rappresentanti fabrianesi Giorgia Latini, Sergio Romagnoli, Patrizia Terzoni. Vi offriamo la nostra mobilitazione e le nostre centinaia di adesioni: fatele vostre. Con le modalità e le scelte che riterrete opportuno fare. Ma fatele vostre, rapidamente, senza indugio, con la forza e la consapevolezza che tutto un territorio che rappresentate, può darvi».

È stata, quindi, la volta del sindaco Santarelli che, dopo aver ripercorso gli ultimi mesi della vicenda, ha ribadito la propria linea nei confronti delle opposizioni. «Nessuno si è mai premurato di incontrare Guido Perosino o i Parlamentari del territorio, nonostante io abbia ribadito la loro disponibilità da molto tempo. Si tratta, quindi, di un consiglio comunale richiesto in modo strumentale, che serve per la vostra visibilità. Ora serve solo che le banche finanzino il piano di Astaldi, con la liquidità necessaria. Invece, si vuole far capire solo che l’amministrazione comunale è assente sui temi importanti. Ebbene, da oggi in poi, faremo valere la forza dei numeri. Non l’abbiamo fatto sui temi del Lavoro e della Sanità, dove abbiamo rinunciato ai nostri documenti in favore di un dialogo costruttivo con le opposizioni. Evidentemente, il nostro atteggiamento di apertura e condivisione è stato frainteso. E non ci stiamo più».

Dalle parole si è passati ai fatti, quando ha preso la parola il cittadino Mauro Giombi, padre del consigliere Andrea. Dopo pochissimi minuti dal suo intervento, i consiglieri del Movimento 5 Stelle si sono alzati ed hanno abbandonato l’aula. Dopo la verifica della mancanza del numero legale, la seduta è stata sospesa, senza un documento approvato.