FABRIANO – Senza i pagamenti pregressi, non riprenderanno a lavorare nei cantieri del progetto Quadrilatero. Pronto un atto di citazione per richiedere il risarcimento dei danni. Continua il muro contro muro per la difficile situazione economica di Astaldi e le conseguenti inadempienze, di circa 40 milioni di euro, ripsetto alle ditte sub-appaltatrici di Marche e Umbria, anche se, proprio oggi 27 marzo, nei cantieri di Fabriano sono riprese le lavorazioni gradualmente.
«Le organizzazioni imprenditoriali delle Marche Confartigianato, Confindustria, Ance e Confartigianato Trasporti condividono e sostengono la posizione del coordinamento dei creditori dell’Astaldi relativamente al blocco dei cantieri sulla SS 76. Tale situazione si caratterizza con una serie di iniziative finalizzate a valorizzare il ruolo produttivo ed occupazionale delle imprese del territorio. Le imprese facenti parte del comitato creditori di Astaldi mantengono la posizione di non riprendere i lavori fino a quando non verrà costituito il tavolo presso il Ministero, dato che le incertezze e le difficoltà rimangono tutte, tanto che, Salini Impregilo ha richiesto una ulteriore proroga fino al 31 maggio per presentare gli atti e la documentazione necessaria per definire i contenuti del concordato», si legge nella nota diffusa dalle Associazioni di categoria.
Il comitato dei creditori minaccia ulteriori proteste se non verrà trovata una soluzione al pagamento dei lavori fatti e dei servizi forniti pari a 40 milioni, lasciati ancora sul tavolo dalla società Astaldi finita in procedura concordataria. Anche i parlamentari e le Regioni Marche e Umbria chiedono l’apertura di un tavolo al ministero delle Infrastrutture, sottolineando che il comitato dei creditori ha redatto un promemoria di quattro pagine consegnato ai parlamentari con la ricostruzione dei fatti e proposte da mettere in pratica e chiedendo una soluzione concreta sul passato. I creditori ribadiscono che la situazione creatasi sulla Ancona-Perugia e sulla Pedemontana è eccezionale e, in quanto tale, servono provvedimenti e atti straordinari.
«Per questo abbiamo chiesto di inserire la Quadrilatero nel DL Sblocca cantieri, che individua le opere strategiche che risultano ferme o rallentate a causa di procedure concorsuali del contraente generale e/o dei suoi. Così facendo, entro 20 giorni dall’entrata in vigore del Decreto, potrà essere istituito un tavolo di crisi tra il MIT, la stazione Appaltante, le Regioni interessate dall’opera, gli organi della procedura e i rappresentanti delle imprese. Il tavolo di crisi dovrà consentire la tempestiva ripresa dei lavori coinvolgendo, prioritariamente, le imprese sub-affidatarie già titolari di contratti.
Al fine della ripresa dei lavori è consentito alla Stazione Appaltante di pagare direttamente alle imprese sub-affidatarie il corrispettivo delle opere che saranno eseguite per l’ultimazione del cantiere e di corrispondere direttamente alle imprese sub-affidatarie già titolari di contratti le somme maturate per gli stati di avanzamento lavori non corrisposti dal Contraente generale e/o dai suoi affidatari a causa dell’intervenuta procedura concorsuale, anche trattenendo le stesse da quanto dovuto, a qualsiasi titolo, al Contraente generale medesimo».
Qualora non venissero accolte queste richieste i creditori sono pronti a notificare a Quadrilatero Spa e all’Anas, in qualità di socio di maggioranza, un preavviso di atto di citazione contenete una richiesta di risarcimento danni, dato che la Quadrilatero ha violato disposizioni normative e contrattuali non monitorando attentamente i pagamenti effettuati, o meglio non effettuati dall’affidatario Astaldi Spa ai suoi sub-appaltatori, creando un gravissimo danno agli stessi.
«Visto il gravissimo danno per i creditori, è necessaria, oltre all’istituzione del tavolo di crisi, la nomina di un commissario straordinario, la costituzione di un fondo a disposizione della stazione appaltante. La Quadrilatero si potrebbe rendere disponibile a una composizione anche transattiva della controversia insorta, destinando alla tacitazione delle imprese creditrici parte delle somme da corrispondere alla Astaldi Spa stessa per lavori già eseguiti e non ancora pagati e per la liquidazione di riserve in precedenza appostate».
In sostanza, i creditori chiedono di essere ascoltati, di ricercare soluzioni appropriate rendendosi disponibili con le proprie forze lavoro, altamente qualificate, a completare l’opera nei tempi più brevi possibili, «ma dopo aver definito i crediti vantati e le nuove regole contrattuali onde evitare una ulteriore e drammatica penalizzazione che sta portando alcune aziende al fallimento, con la perdita di centinaia di posti di lavoro».