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Quadrilatero: Pressing sul Governo anche da Confartigianato Trasporti Marche

«Sbloccare l'impasse Quadrilatero Astaldi. La SS76 va completata e vanno pagate le imprese che vantano decine di milioni di credito. Necessario riunire il Cipe», l'ennesimo appello rivolto al Governo per evitare un'incompiuta con gravi risvolti occupazionali

I Lavori alla Quadrilatero fermi
I Lavori alla Quadrilatero fermi

FABRIANO – «Sbloccare l’impasse Quadrilatero Astaldi. La SS76 va completata e vanno pagate le imprese che vantano decine di milioni di credito. Necessario riunire il Cipe». L’ennesimo appello giunge da Confartigianato Trasporti Marche che prende nuovamente posizione sostenendo quanto già detto dal responsabile della sezione di Fabriano della Confartigianato, Federico Castagna, sulla immediatamente ripresa dei lavori.

«Dopo l’assegnazione del lotto della Pedemontana della Marche Fabriano-Muccia alla Astaldi deve essere ora convocato il Cipe per dare formalmente il via libero al completamento della SS 76 che non può rimanere una incompiuta, pena la morte del fabrianese già pesantemente penalizzata dalla crisi economica che ancora imperversa. Una viabilità a zig e zag come quella odierna, con opere incompiute e molto pericolose, segnerà l’isolamento dell’entroterra dalla Vallesina e dalla costa ma anche un appesantimento della viabilità dall’adriatico all’Umbria ed al Lazio, con gravi ripercussioni sull’intera economia collinare e dell’appennino», evidenzia il segretario Gilberto Gasparoni.

«Non possiamo dimenticare che il fabrianese non solo è un’area industrializzata, ma anche un canale di transito vero l’Umbria e il Lazio, oltre al porto di Civitavecchia. La crisi della Astaldi proveniente anche dagli investimenti fatti all’estero, può essere superata con la rapida decisione del Cipe, con l’approvazione delle varianti, coperte da finanziamenti pubblici, già deliberate dalla Quadrilatero. Non c’è solo da garantire l’occupazione dei lavoratori della Astaldi nei cantieri di Fabriano, ma ci sono numerose decine di lavoratori posti in cassa integrazione, in mobilità o con contratti scaduti e non rinnovati di tutte le imprese che lavoravano per Astaldi o per le imprese collegate a queste».

Confartigianato Trasporti sottolinea la riduzione dell’occupazione nell’indotto e il mancato pagamento dei lavori svolti dalle imprese terziste che vantano alcune decine di milioni di crediti per le prestazioni o le forniture effettuate nei cantieri, dall’autotrasporto, agli asfalti, agli impianti nella rete stradale e nelle gallerie, alle cave per la fornitura di materiali ecc. ecc.

«Imprese che ora rischiano di “esplodere” se non verranno autorizzati i lavori dal Cipe con il pagamento delle fatture già emesse e non verranno riaperti i cantieri. Confartigianato apprezza l’interessamento dei sindacati Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil che sono impegnati nel confronto con le Istituzioni ed i Parlamentari. Anche Confartigianato chiede che la crisi sia superata con le garanzie occupazionali di tutti i lavoratori e delle imprese terziste, anche queste numerose decine, con centinaia di lavoratori, che vantano crediti per circa 40 milioni di euro e che non possono e non debbono essere abbandonate come già accaduto con la precedente stazione appaltante. Non è possibile che su un cantiere, come quello della SS76 ci siano due “fallimenti” che affondano il sistema imprenditoriale locale e marchigiano e rimangano incompiute opere che sono fondamentali per il territorio».