FABRIANO – Consiglio comunale aperto a Fabriano oggi pomeriggio per la problematica relativa al completamento del progetto Quadrilatero. A volerlo, con forza, le opposizioni. Secondo il sindaco, Gabriele Santarelli, «un consiglio che sarà pressoché inutile e farà perdere credibilità al Consiglio comunale stesso».
La richiesta avanzata, in modo unanime da tutti i gruppi consiliari di opposizione – Associazione Fabriano Progressista, Coalizione Scattolini-FdI-Lega, Fabriano Popolare, Fabriano Progressista, Forza Italia e Partito Democratico – era stata protocollata prima della riunione del Cipe svoltasi lo scorso 25 ottobre. A termini di regolamento, come evidenziato dalla presidente, Giuseppina Tobaldi, non vi erano i tempi tecnici per convocare l’Assise civica entro quella data. Quindi, è stata fissata per oggi, 6 novembre, alle 18. All’odg è prevista la discussione e approvazione di un documento, aperto al contributo dei cittadini in forma singola o associata, «che solleciti i rappresentanti politici nazionali eletti nel territorio a seguire l’evoluzione dei lavori della SS. 76 e a tenerne informata la cittadinanza».
Dunque, un documento che le opposizioni produrranno – come già avvenuto in occasione dei temi sul Lavoro e sulla Sanità – e che dovrebbe essere fatto proprio dalla maggioranza pentastellata, proprio come si è verificato nei due precedenti citati. Quindi, eventualmente integrato dai cittadini e poi votato, si spera, all’unanimità.
Lo sblocco dei finanziamenti da parte del Cipe, relativamente alla Variante 6 e al terzo/quarto lotto della Pedemontana, complessivamente circa 150milioni di risorse, non esaurisce certamente la vertenza. Tanti, infatti, sono ancora i nodi da dover sciogliere: ripresa dei lavori, nuovo crono-programma, che succede al contraente generale Astaldi dal momento che è stata ammessa al concordato preventivo in continuità aziendale e molti altri aspetti. Tutte questioni che, secondo le opposizioni meritano comunque lo svolgimento del Consiglio comunale aperto per poter avere un documento unitario sulla problematica.
Secondo il primo cittadino di Fabriano, invece, no. Santarelli, infatti, ha a più riprese confezionato post – nei giorni scorsi – per far capire alle opposizioni come è giusto fare opposizione, ricordando l’agire del Movimento 5 Stelle tenuto durante l’Amministrazione Sagramola. Il 20 ottobre il primo post. «Nei 5 anni di opposizione abbiamo organizzato circa un evento pubblico ogni 2 mesi. Lo abbiamo fatto invitando ospiti con i quali discutere degli argomenti più disparati, approfondire problemi e presentare proposte e progetti. Lo abbiamo fatto pagando l’affitto delle stanze, producendo manifesti e volantini e pagando l’ospitalità delle persone interpellate. In oltre un anno nessuna delle opposizioni ha mai organizzato alcun incontro pubblico». Ancora, «Perosino era disponibile a incontrarli per parlare della situazione dei cantieri, ma non lo hanno mai interpellato. Ora chiedono un Consiglio comunale aperto da convocare prima della seduta del Cipe per fare pressione. Fare pressione al Cipe? Questa semplificazione dei temi non aiuta nessuno. Ho personalmente spiegato più volte che il problema non è il Cipe, ma la situazione di Astaldi e le ultime notizie lo confermano. Abbiamo sempre aggiornato le opposizioni ogni volta che si è presentata una novità. A Fabriano abbiamo due Parlamentari che non sono mai stati interpellati per poter capire cosa stia accadendo. Ci sono modi e modi di affrontare le questioni del territorio. Chiedere la convocazione di consigli comunali aperti a ogni occasione serve solo, a chi lo chiede, ad avere un palco sul quale esibirsi senza fare tanto sforzo. Ennesimo esempio di infantilismo politico. Noi intanto continuiamo con le interlocuzioni con Quadrilatero, Ministero, sindacati e associazioni di categoria per capire come poter superare questo stallo».
Non contento, qualche giorno dopo, 24 ottobre, ha ribadito i concetti dopo aver annunciato che la riunione del Cipe si sarebbe svolta il giorno successivo e linkando l’editoriale del direttore del Corriere dell’Umbria, Franco Bechis per rafforzare la propria tesi sull’inutilità del consiglio comunale aperto su questa problematica. «Il Consiglio comunale diventa la vetrina per forze politiche incapaci di trovare altri modi per fare opposizione e per affrontare i temi sul tavolo. È diventata una moda. Nessuno di loro però ha mai cercato un confronto con Quadrilatero né con alcun rappresentante politico del territorio perché quello a cui mirano è solo un minimo di visibilità. E allora tra qualche giorno ci sarà questo Consiglio comunale aperto dove ribadirò cose già dette e dove i soliti personaggi politici si approprieranno del loro piccolo spazio per poi far rimbalzare sui social network qualche messaggio trionfalistico».
Infine, il 26 ottobre scorso, dopo la seconda assemblea pubblica del comitato di cittadini Indecente 76 dove Santarelli aveva annunciato la delibera del Cipe, il primo cittadino ha postato su Facebook l’ultimo affondo. «La notizia arrivata dal Cipe doveva avere come conseguenza naturale l’annullamento del Consiglio comunale aperto previsto per il 6 novembre nel quale le opposizioni, alcune, vorrebbero discutere della 76. Ma sarebbe forse chiedere troppo nonostante ieri sia le associazioni di categoria sia i sindacati abbiano detto chiaramente che non si tratta di una questione politica, ribadendo e rafforzando quanto anche io sostengo e cerco di far capire ormai da mesi». Una vera e propria lezione su come si deve fare opposizione organizzando a proprie spese incontri pubblici e non abusando degli spazi democratici previsti, gratuiti, come a esempio i consigli comunali aperti.