FABRIANO – Parlare di arte superando le proprie difficoltà fisiche e psicologiche, con un colpo di scena finale. Tutto questo è l’Autoritratto, uno spettacolo che sarà di scena a Fabriano questa sera, 23 maggio alle 21, nella Sala Ubaldi.
Un momento per riflettere, ma anche per capire profondamente cosa sia normale e cosa no. Superando i propri limiti reali e non. L’unione italiana ciechi e ipovedenti, sezione territoriale di Ancona, il museo Tattile statale Omero del capoluogo dorico, presentano – questa sera a partire dalle 21 a Fabriano, Sala Ubaldi – L’Autoritratto, atto unico di Roberto Morpurgo versione al buio, una produzione El Djablo Teatro con Franco Magnone e Valter Schiavone, effetti sonori e regia dell’Autore.
«L’Autoritratto è stato trasmesso due volte dalla RSI Radiotelevisione della Svizzera Italiana, e dal 2008 è stato rappresentato, sempre con la regia dell’autore e con cast di volta in volta differenti, in diversi teatri italiani e, in versione al buio, in varie sezioni provinciali dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. È pubblicato in volume monografico dal 2013 e ora in Tre atti unici sempre per i tipi di Falsopiano», si legge nella nota di presentazione della manifestazione.
«Si tratta di un dialogo serrato, ricco di intensi momenti dialettici, tra un cieco e un pittore fallito. Fra le righe delle battute esplicite, i due protagonisti parlano di arte, del rapporto tra la parola e la cosa e tra la finzione e la realtà. Al termine, un colpo di scena che ribalta gli equilibri dialettici, sorprende e soprattutto fa pensare», si conclude la nota.
Una manifestazione, dunque, che uscirà dai canoni classici per trasportare lo spettatore in una dimensione nuova e che merita, certamente, di essere vissuto partendo dalla storia dei protagonisti dello spettacolo di Roberto Morpurgo. Un sentimento di normalità, dunque, che verrà messo a dura prova dalle loro caratteristiche psicologiche e fisiche.