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Ragaini, la proprietà chiude a ogni possibilità di salvezza

I sindacati Fim, Fiom e Uilm sono sul piede di guerra dopo che l'azienda di Loreto ha chiuso di fatto ogni porta confermando i 166 licenziamenti entro il mese di agosto

I dipendenti della "Ragaini" al picchetto davanti alla Regione la scorsa settimana

LORETO – Nessuna apertura da parte dellazienda per ridurre anche parzialmente il numero degli esuberi dichiarati. I sindacati ritengono inaccettabili le proposte fatte, ieri 27 luglio, durante l’incontro in Regione alla presenza dell’assessore al Lavoro, Loretta Bravi da parte dei rappresentanti aziendali della ditta Ragaini radiatori di Loreto che ha annunciato 166 esuberi. «Non riducono di fatto il numero degli esuberi, non offrono ai lavoratori un incentivo su cui trattare, chiedono di rateizzare il pagamento delle spettanze in 24 mesi – dicono le sigle sindacali unite Fim, Fiom e Uilm -. Non convince la riduzione delle ore di lavoro presentata per una parte dei lavoratori poi ed è poco percorribile il trasferimento dei lavoratori in Romania. Proposte inaccettabili perché così si rischia la completa chiusura di tutta l’azienda».

I lavoratori durante l’assemblea sindacale che si è tenuta questa mattina, 28 luglio, fuori dai cancelli dell’azienda, hanno proclamato uno sciopero di otto ore con presidio davanti alla sede della Regione per il 3 agosto, dove alle 14.30, le parti si ritroveranno per un nuovo incontro tra azienda e sindacati con l’assessore al Lavoro. «Abbiamo chiesto più tempo, almeno fino al mese di settembre, per vagliare tutte le opportunità per trovare soluzioni alternative ma l’azienda ha deciso di fatto di licenziare ad agosto – concludono i sindacati di categoria –. L’unica speranza resta quella che la Regione Marche coinvolga le aziende appaltanti della cantieristica, che possano insomma assorbire parte dei lavoratori».