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Ragazzo aggredito, parla il preside

I giovani della scuola Alberghiera di Loreto che avrebbero aggredito un loro compagno, parlano, invece, di un semplice gioco. Oggi visionate le immagini delle telecamere al maxiparcheggio

OSIMO – «Abbiamo soltanto giocato, nessuno l’ha colpito, non siamo dei bulli». Respingono le accuse i cinque adolescenti sospettati di aver molestato un loro compagno con sindrome di down giovedì scorso davanti al maxiparcheggio di Osimo. I ragazzi, che frequentano il terzo anno alla scuola Alberghiera di Loreto, si sono presentati spontaneamente davanti al dirigente scolastico Gabriele Torquati per ribadire la loro versione dei fatti smentendo così la ricostruzione della vicenda fornita dai famigliari della vittima. La madre del giovane coinvolto aveva infatti parlato di un vero e proprio atto di bullismo ai danni del figlio con pesanti responsabilità da parte del gruppo. La vicenda, comunque, sta suscitando molto scalpore anche tra gli altri studenti dell’Istituto che ieri, insieme agli insegnanti, si sono uniti nel piazzale in una sorta di catena umana per dire basta agli episodi di violenza.

A catalogare l’episodio come un grosso equivoco è stato proprio il preside della scuola che ha preso le difese dei suoi alunni: «I nostri allievi – ha affermato Torquati – conoscono bene il 18enne con sindrome di down ed hanno sempre collaborato con la scuola in iniziative volte a prevenire e condannare episodi di bullismo», aggiungendo inoltre che gli stessi studenti «si sono profondamente offesi perchè si è data di loro una descrizione di bulli che non corrisponde al vero. Hanno sempre aiutato il loro compagno e el maxiparcheggio stavano solo scherzando». Per Torquati i lividi sul corpo del 18enne «non sarebbero di un pugno» mentre l’episodio dell’accendino acceso vicino al braccio del ragazzo sarebbe avvenuto per calmarlo e non con l’intento di provocargli bruciature. Ora si attendono le immagini di videosorveglianza della Osimo Servizi al maxiparcheggio per far luce sull’episodio: saranno visionate nelle prossime ore dai Carabinieri che, al momento, tendono ad escludere atti persecutori di bullismo parlando piuttosto di un acceso diverbio tra coetanei.

 

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