Attualità

Raggiro a luci rosse: in trappola un avvocato osimano

Il professionista è stato vittima di un furto d'identità su Facebook per creare un falso profilo da cui mandare messaggi. Inoltre su una seconda pagina a suo nome è inserito un video hard che lo ritrae. L'uomo si difende: «Quello non sono io»

OSIMO – Un noto avvocato osimano è finito nel mirino di un falso profilo Facebook dietro al quale si nascondeva una fantomatica Sandra Costta. La donna ha poi creato un secondo profilo con il nome dell’avvocato dove ha pubblicato un video che lo ritrae mentre si masturba davanti alla cam del computer, con il commento in un italiano stentato. Il professionista ha così scritto sul suo vero profilo per cercare di chiarire la questione: « Continuano i falsi messaggi creati dal falso profilo con richieste di amicizia susseguenti a tale Sandra Costta con altri nomi artefatti, tale Ivana Monti Angelica Monti ed altri nomi di fantasia. I messaggi vengono inviati da questi soggetti e non hanno a che vedere con il sottoscritto». Sotto al video di 52 secondi che ritrae l’avvocato mentre si sbottona i pantaloni e poi si masturba l’uomo invece ha scritto:«Questo video è frutto di un inganno a mio danno perpetrato da tale Sandra Costta, siete pregati di eliminarlo e di non tenerne conto. Mi riservo ogni azione a tutela». L’avvocato ha spiegato di essere stato raggirato dalla fantomatica Sandra:« Mi aveva chiesto l’amicizia e vedendo che avevamo un amico in comune l’ho accettata in maniera imprudente e così sono stato incastrato». Per quanto riguarda il video afferma: «Non sono pratico di tecnologia, non so cosa possa aver combinato, di certo non sono io in quel secondo profilo che usa la stessa foto della mia vera pagina. Mi riservo di fare una denuncia». Forse alla base del raggiro ci sarebbe una vendetta o un ricatto per avere denaro ma il legale afferma:«Non conosco nessuno con quel nome e non mi viene in mente chi può volermi danneggiare così». A far luce sulla vicenda proverà la Polizia Postale di Ancona che tramite la dirigente Cinzia Grucci spiega che « spesso vi sono casi di ricatto a sfondo sessuale sul web. Delle ragazze chiedono di fare atti sessuali tramite cam ma poi registrano tutto e minacciano di diffondere il video chiedendo soldi per non farlo. Altre volte invece ci sono profili falsi che rubano delle foto e modificandole con scenari a luci rosse avviano l’estorsione». Il consiglio della Polposta è quello di non cedere ai ricatti e di non dare soldi non solo perchè non si ha la certezza che il video venga davvero cancellato ma anche perchè pagando si è complici di estorsione.