ANCONA – Il fiuto di Falco, pastore tedesco dell’unità cinofila dei carabinieri di Pesaro e un sensitivo arrivato da Sant’Angelo in Vado, hanno fatto trovare il corpo di Ennio Raponi, l’ex commerciante 80enne, del quartiere Borgo Rodi e sparito domenica mattina dopo essere uscito di casa (leggi l’articolo) per una passeggiata nel quartiere dove abitava.
«Sento che è morto e che è dietro ad un muretto». Impressionante la dichiarazione del sensitivo, Germano Sparagnini, che con questa qualifica si è presentato ai carabinieri che questa mattina avevano iniziato le ricerche dell’anziano insieme alle unità cinofile tra via Angelini, via Gentiloni dove l’uomo abitava fino a Pietralacroce. L’uomo ha detto così ai militari, guidati dal comandante Giuseppe Campagna della stazione di via Piave e presente alle ricerche, e ai volontari della Protezione Civile che stavano battendo le zone insieme anche ai familiari dell’80enne e ai vigili del fuoco.
Quella presenza è stata notata da chi faceva le ricerche e quando gli è stato chiesto chi fosse ha risposto così: «Sono venuto giù da Pesaro perché sento che Raponi è morto ed è dietro un muretto». Poche ore dopo l’80enne è stato trovato all’interno di una grande aiuola adibita a giardino, davanti alla chiesa di San Carlo Borromeo, in via Gentiloni. Praticamente davanti casa dell’anziano che risideva al civico 11. Lo spazio verde ha come perimetro proprio un muretto di mezzo metro che si trova tra l’ingresso dell’abitazione del parroco e l’ingresso della chiesa.
Raponi era lì sotto, in questo spazio di terra e alberi ad alto fusto che dalla strada rendevano quasi impossibile vederlo.
«Io l’ho cercato anche là – racconta la nipote Sara Bertazzo – martedì, mi sono anche sporta un po’ per vedere se c’era ma non l’ho visto. Non sono scesa di più ma non immaginavo che fosse proprio lì. Almeno adesso sappiamo cosa gli è successo».
Affacciandosi dalla strada non era semplice scorgere il cadavere di Raponi, trovato con tutti i suoi oggetti personali addosso, compreso un prezioso orologio Rolex. Gli arbusti impedivano la vista fino al terreno. Ma il fiuto dei cani ha portato i cinofili lì, due volte.
«Quando siamo partiti stamattina dall’abitazione dei familiari dell’80enne – spiegano gli appuntati Stefano Baldazzi, conduttore del cane Falco e Mirko Mair – il cane ha puntato quella zona ma poi è proseguito su via Angelini. Tornando indietro ha avuto lo stesso riflesso. Così lo abbiamo messo a riposo e, come vuole la procedura, ci siamo messi a guardare attorno a la zona indicata da Falco. Poco dopo lo abbiamo visto».
Nell’aria si percepiva già un forte odore che ha guidato gli operatori fino al punto preciso.
Il medico legale arrivato sul posto ha confermato la morte naturale. La salma verrà restituita ai familiari che potranno così fissare il funerale.
Tutto il quartiere ha partecipato alle ricerche, oggi e nei giorni precedenti. I vicini di casa, gli amici, i parenti, la moglie Mirella, la figlia e i nipoti, battendo la strada che Raponi era solito percorre.
«Domenica doveva fare pochi passi a piedi – continua la nipote Bertozzo – non avrebbe preso il bus per andare in centro perché aveva poco tempo. Aveva un pranzo. È uscito poco dopo le 9 poi non è tornato». Il telefonino, che i familiari hanno provato a chiamare, dava sempre irraggiungibile. Cadendo nel giardino probabilmente si è rotto. Nessuno, nonostante ci fosse la messa quella mattina, si è accorto di nulla. Nemmeno chi martedì ha messo proprio accanto al muretto un cartellone per una festa. Domenica, dunque, uscendo di casa, Raponi avrebbe accusato un malore; si sarebbe seduto sul muretto davanti alla chiesa da dove poi è caduto facendo perdere le sue tracce per giorni. L’anziano era affetto da problemi cardiaci e prendeva dei farmaci come terapia.