SASSOFERRATO – Secondo appuntamento con gli incontri a tema in programma nell’ambito della 68esima edizione della rassegna internazionale D’Arte/Premio G.B. Salvi a Sassoferrato. L’appuntamento è per oggi, 13 ottobre alle 17. Sarà la volta della “Musica ribelle – Parole e musica dalla liberazione al ‘68”.
Le sale del seicentesco Palazzo degli Scalzi, sede del Mam’s, ospiteranno l’excursus proposto dal professore Dino Mengozzi, ordinario di Storia sociale all’Università degli Studi di Urbino. Studioso delle sensibilità collettive, ha scritto numerosi saggi in proposito indagando nell’intimo degli argomenti.
«La rilettura del Sessantotto parte da un momento capitale, la ricostruzione della società dopo la seconda guerra mondiale. Se in tutta Europa si ricostruisce, in Italia invece si balla, diceva il colonnello Stevens da Radio Londra nel 1945. Ma sfuggiva all’ufficiale che in Italia era in gioco il ristabilimento delle gerarchie simboliche fra i sessi sconvolte dalla sconfitta militare. La canzone sentimentale fu il primo momento di questa partita», anticipa Dino Mengozzi.
«Il secondo momento è costituito dalla formazione della gioventù come ceto sociale, di cui il rock divenne il manifesto e il linguaggio unificante. La prima comportò l’indebolimento dei padri, il secondo diede forza ai figli. La rivoluzione del ’68 si spiega all’interno di questa dialettica, fra l’emancipazione dalle gerarchie famigliari e l’imposizione di nuove dinamiche sentimentali, sempre più corporee e dirette fra i sessi. Il recital di musica e parole percorrerà questi territori, che videro formarsi nuovi costumi, dai capelloni alla minigonna, da Noi non ci saremo alla Pioggia che va», conclude il professore ordinario di Storia sociale presso l’Università degli Studi di Urbino.
L’incontro sarà arricchito dalla presenza di Luca Antonelli, Francesco e Leopoldo Fioranelli, che contribuiranno alla perfetta riuscita di questo secondo appuntamento con gli incontri a tema, novità di questa nuova edizione della Rassegna Salvi di Sassoferrato.