SASSOFERRATO – La 69° Rassegna Premio GB Salvi d’arte contemporanea a Sassoferrato ha conosciuto i nomi dei vincitori. Nella categoria “under 35”, premiati Benedetta Giampaoli di Civitanova Marche per l’opera “Ticchettii” «per il coraggio nel liberarsi dalla retorica del passato usando un nuovo gesto lirico ed espressivo conservando anche l’incisività del segno» e Enrico Antonello di Venezia per “Three screens” e «la sua abilità nell’appropriarsi di elementi tratti dalla tecnologia dei nostri giorni, che alla fine risultano quasi una rappresentazione di paesaggi naturali». Il premio “Piccola Europa” va a Martin Schwarz dell’Accademia della Slovacchia per l’opera “Babylonskà veza” dove «si coglie la trasposizione in termini contemporanei di un linguaggio antico e allo stesso tempo si rileva una pregevole qualità tecnica nella realizzazione e nell’allestimento in cui si legano efficacemente parole ed immagini». Segnalata l’artista Milica Jankovic dell’Accademia del Montenegro per “Notti bianche”.
Queste le decisioni della giuria composta dal presidente Peter Aufreiter, direttore della Galleria Nazionale delle Marche; Galliano Crinella direttore Premio Gentile da Fabriano; gli artisti Nevio Mengacci e Michele Alberto Sereni; il sindaco della città sentinate Maurizio Greci.
Affidata dal Comune per la seconda volta consecutiva al curatore Riccardo Tonti Bandini, la Rassegna di Sassoferrato, inaugurata sabato 14 settembre, ha come tema per questa nuova edizione i “paesaggi multipli”. «I giovani artisti – sottolinea il curatore – sono volutamente al centro del nostro progetto, ma sono arrivati al premio solo dopo un’accurata selezione».
La più longeva manifestazione delle Marche e seconda in Italia solo alla mostra del Cinema di Venezia propone per questa nuova edizione un’altra novità, un maggior coinvolgimento di Sassoferrato e, soprattutto, delle sue splendide location. Infatti, sono ben cinque gli spazi espositivi e visitabili fino al 3 novembre. Agli Scalzi, ci sono Teresa Marasca e Sandro Trotti; alla Pretura, Maurizio Mercuri, i ceramisti Lepore e Rossi, i grandi della fotografia italiana (Brunetti, Cutini, De Finis, Dondero, Giacomelli, Guidi, Tamburini, Tortelli) e le incisioni dell’urbinate Bruscaglia; a Palazzo Oliva, la scuola del libro di Urbino; alla chiesa di San Giuseppe, la Fondazione “Il Bisonte” di Firenze e, a San Michele Arcangelo, l’opera video di un artista in concorso.