RECANATI – Antonio Bravi è il nuovo sindaco di Recanati. Dopo un testa a testa all’ultimo voto, la rimonta che gli è valsa la poltrona di primo cittadino. Bravi alla fine l’ha spuntata e ha vinto sul suo avversario Simone Simonacci al secondo turno.
Antonio Bravi, 60 anni, laureato in Economia e Commercio è stato appoggiato da una coalizione di centrosinistra costituita da 5 liste e dal sindaco uscente Francesco Fiordomo. Si è aggiudicato la vittoria con 5.167 voti, il 50,14% delle preferenze, staccando il suo avversario di 29 voti. Una vittoria sul filo di lana sofferta fino all’ultimo minuto.
Il suo avversario Simone Simonacci, 39 anni, laureato in Scienze Politiche e commerciale presso un’azienda, si è fermato a 5138 voti pari al 49,86% delle preferenze. Simonacci, candidato della Lega, è stato sostenuto da 5 liste.
A passare la fascia tricolore a Antonio Bravi, è stato proprio il sindaco uscente Francesco Fiordomo che lo ha sostenuto fino all’ultimo. Bravi è stato infatti vicesindaco per 10 anni nella giunta Fiordomo e suo uomo di fiducia. Una Recanati, dunque, che ha scelto il segno della continuità.
«Abbiamo ancora il fiato corto e le emozioni a fior di pelle – ha commentato il neo sindaco Antonio Bravi – Avremo tempo per le analisi e per negoziare la Recanati che verrà nei prossimi cinque anni. Adesso su tutto prevale la gratitudine per quanti, elettrici ed elettori, hanno inteso con il loro voto darci la fiducia per realizzare la Recanati che abbiamo sognato insieme negli ultimi mesi. Stanchi sicuramente, ma molto molto felici e pronti a metterci al lavoro sul programma che abbiamo discusso e condiviso. Mille volte grazie».
Grande la soddisfazione espressa anche dal sindaco uscente Francesco Fiordomo che ha ricordato la frattura con il Pd: «Siamo stati soli contro tutti con il nostro progetto civico e con la credibilità di un lavoro svolto in 10 anni di amministrazione. Non pensavamo di riuscire a presentare 5 liste, ma è stato un crescendo di consensi e di adesioni al nostro progetto. La città è in buone mani». Fiordomo tiene a sottolineare di aver apprezzato la pacatezza di Simonacci e di aver avuto «l’impressione che si trattasse di un bravo ragazzo».