RECANATI – Nuovo focolaio di Covid-19 a Recanati dopo il dramma della Rsa dove sono decedute otto persone a causa del virus e una per «insufficienza respiratoria» come riferito dalla stessa figlia che vuole fare luce sulla gestione della struttura in questo momento di emergenza. È arrivata la notizia di 19 tamponi positivi all’interno della casa di riposo della città leopardiana.
Nella struttura recanatese gestita dalla Fondazione Ircer Assunta di Recanati, sabato 4 e lunedì 6 erano stati eseguiti i tamponi al personale e a tutti gli ospiti della casa di riposo e nella mattinata di martedì erano arrivati i primi risultati che informavano della positività di un primo tampone.
«Sin da subito abbiamo richiesto di conoscere immediatamente l’esito di tutti i tamponi in modo da poter attuare, tempestivamente, ulteriori attività e misure di contenimento dell’infezione», ha spiegato il direttore Giacomo Camilletti. L’esito dei restanti tamponi è arrivato nella mattinata di ieri, 8 aprile: sono 17 gli ospiti positivi della casa di riposo della città leopardiana e due gli operatori sanitari contagiati.
«Appresa la completa mappatura sanitaria, la Fondazione ha prontamente messo in atto nuove misure di contenimento dell’infezione e di gestione dei casi risultati positivi al Covid-19, nel rispetto dei protocolli sanitari previsti – ha aggiunto il direttore Camilletti -. La Fondazione Ircer in ogni caso assicura che, nonostante le criticità, sta gestendo con i massimi sforzi e continua a mettere in campo risorse al fine di gestire nel miglior modo possibile tale emergenza sanitaria».
La Fondazione, che ha ringraziato tutti gli operatori che ogni giorno dimostrano la loro dedizione e professionalità e il sindaco per la vicinanza dimostrata, si è subito attivata per implementare l’organico del personale sanitario contattando l’Asur, gli ordini professionali e la Protezione Civile e pubblicando un bando per l’assunzione di personale infermieristico.
Recanati, la città più colpita della provincia insieme a Civitanova per i decessi da Covid-19, ieri ha purtroppo registrato la vittima più giovane nel maceratese, un uomo di 46 anni. Ora, dopo il dramma della Rsa, dove sono decedute otto persone, inizia a preoccupare la situazione della casa di riposo. Una situazione che interessa purtroppo tutta la provincia, da Corridonia a Cingoli passando per Treia e Castelraimondo.
«Ci stringiamo intorno ai familiari e alle diverse famiglie della nostra città in lutto – le parole del sindaco Antonio Bravi -. Purtroppo anche nella nostra casa di riposo, nonostante i provvedimenti presi, il contagio è riuscito a farsi strada e questo dimostra che l’emergenza non è passata e anzi dobbiamo continuare ad attuare al massimo possibile tutte le misure di distanziamento sociale in vigore».