ANCONA- «Stiamo costruendo un nuovo porto». Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale Rodolfo Giampieri, dopo i risultati eccellenti raggiunti nel 2019 per traffico passeggeri e merci nei container, traccia le linee di quello che sarà il porto del futuro. Dal raddoppio dello stabilimento di Fincantieri, all’abbattimento dei silos, all’utilizzo della banchina 27 e dell’area ex Bunge, fino alle banchine elettrificate.
Dopo quattro anni di contenziosi, sembra finalmente che i lavori alla banchina 27 possano partire. «Siamo in attesa della quarta sentenza del Tar. Con quella banchina di 700 metri e il dragaggio, riusciremo a fare numeri sempre più importanti perché lì porteremo i binari della ferrovia– afferma Giampieri-. Non avendo un’uscita dal porto per i tir, potremmo caricare i container sul treno».
In dirittura d’arrivo anche la questione ex Bunge. Nei giorni scorsi l’Adsp ha avviato un dialogo costruttivo con il nuovo management di Bunge Italia. «Il nostro obiettivo è chiudere in tempi brevi la procedura di contrattualizzazione dell’acquisto dell’area. Per farlo è necessaria la certificazione di bonifica- spiega il segretario generale dell’Adsp Matteo Paroli-. L’area era inquinata e Bunge ha fatto un intervento di bonifica che attualmente è sottoposto a collaudo da parte dell’Arpam. Fatto questo procederemo con l’acquisto definitivo. A bilancio abbiamo stanziato 5 milioni di euro».
Con l’area ex Bunge e l’abbattimento degli ultimi silos (i lavori di demolizione inizieranno il 10 febbraio) si libereranno spazi importanti per lo sviluppo del porto. Che cosa farne? «Stiamo facendo degli studi, complessi e complicati, per capire quanto è possibile caricare su quella banchina. Quando lo sapremo, decideremo destinazione e strategie di rilancio» rivela il presidente Giampieri.
Per un porto sempre più sostenibile, l’Authority sta muovendo anche i primi passi per le banchine elettrificate. «Finalmente l’Europa, oltre al gnl, sta guardando anche all’elettrico. Questo non ci troverà spiazzati- afferma il presidente dell’Asdp-. Parteciperemo ad un progetto in partnership a livello europeo per studiare fattibilità e realizzazione di infrastrutture elettriche nei porti. Non ci faremo trovare impreparati ma occorre una politica energetica nazionale che incentivi l’uso dell’elettrico rispetto al gasolio di bordo».