FABRIANO – Due questioni che riguardano anche Fabriano e il suo comprensorio al centro del nuovo affondo della candidata alle elezioni regionali marchigiane in quota Fratelli d’Italia, Mirella Battistoni. Si tratta dell’Accordo di programma e della ricostruzione post sisma 2016 «che evidenziano tutte le mancanze della giunta Ceriscioli nei confronti di aree sofferenti che attendono ancora un sostegno concreto nella loro spirale economica negativa», secondo la Battistoni.
Partiamo dall’Accordo di programma Antonio Merloni. «Una normativa inadeguata e vecchia di 30 anni – spiega Battistoni -. Il risultato è stato misero con fondi inutilizzati e ciò che dispiace maggiormente si persevera nel flop. Mi spiego. Nel 2016 è stato pubblicato un bando, gestito da Invitalia, con una dotazione di 26 milioni di euro per il rilancio delle imprese dell’area di crisi Antonio Merloni, 56 comuni ricompresi in tre province: Ancona, Macerata e Pesaro. Solo due imprese di Jesi hanno fruito degli incentivi per un totale di 4,9 milioni. Un insuccesso per il nostro territorio a causa dell’applicazione di una normativa di oltre 30 anni fa, la legge 181 del 1989, piena di vincoli e burocrazie. Invece di imparare dal passato secondo il celeberrimo “Historia magistra vitae”, si persevera. Infatti vogliono rimettere in pista 14,4 milioni di euro con un nuovo Avviso della legge 181/89, la stessa normativa vecchia e inadeguata per il nostro tessuto produttivo. Un altro insuccesso annunciato con buona pace di un territorio, come il fabrianese, che avrebbe bisogno di altro per uscire dalla crisi economica che lo attanaglia dal 2008».
Per non parlare della ricostruzione post-sisma 2016 in ottica del sostegno agli investimenti delle PMI. «Decreto del vice-commissario delegato per gli interventi di ricostruzione post-sisma 2016 n. 2 del 25.02.2019: il bando è stato aperto dopo circa 3 anni da sisma del 2016 (il 25 marzo 2019); la valutazione delle domande è stata effettuata in molti casi in modo errato, senza che questa avesse comportato una revisione della graduatoria pubblicata il 28.02.2020; sono state presentate 2.612 domande delle quali 2.035 ammesse e solo 174 finanziate, pari all’8,6% di quelle approvate. Tutto questo ha generato false aspettative per oltre 2.000 imprese e tanto lavoro inutile. È stato, infatti, predisposto un bando “a maglie larghe” per accontentare tutti, senza tenere conto dei Fondi a questo destinati e senza conoscere il tessuto imprenditoriale dell’area sisma cui era rivolto. Partendo dal presupposto di come sia assolutamente auspicabile che le domande approvate vengano finanziate, la Regione dovrebbe utilizzare i Fondi non spesi per sostenere le “imprese che ancora non hanno chiuso”, che fanno investimenti e generano occupazione. Sembra lapalissiano, ma non sembra essere così per la maggioranza di centrosinistra che ha mal governato in questi ultimi cinque anni», il j’accuse della Battistoni.
«Non si può mettere in mano alle stesse persone la gestione della grande dotazione di fondi che la Regione Marche riceverà con il #RecoveryFund e la #Programmazione2021-2027. Insieme al candidato presidente #FrancescoAcquaroli stiamo lavorando a un piano per la gestione delle risorse secondo una strategia di medio-lungo periodo che possa sostenere concretamente le “imprese che ancora non hanno chiuso”, i lavoratori, i giovani, senza dimenticare le aree interne e di nostri borghi storici», conclude la candidata per Fdi alle Regionali, Mirella Battistoni.