ANCONA – «Nella giornata di domani scriverò una lettera al presidente della Repubblica perché ritengo che la situazione del sisma, del cratere, quello che si vive nella nostra regione, è una priorità che deve essere nazionale per ridare dignità a quelle famiglie, ridare una speranza e un futuro ai giovani, ridare una risposta e una considerazione a quelle persone che su quei territori hanno vissuto per tanti anni e ora sono anziane». Lo ha annunciato questa mattina i neo presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, nella sede del Comitato elettorale ad Ancona.
Sciolta la tensione delle ultime ore, il governatore ha spiegato che il suo primo atto politico sarà quello di scrivere a Mattarella per sollecitarlo sulla situazione che stanno vivendo i territori e la popolazione marchigiana colpita dal sisma del 2016. Una missiva alla quale lavorerà già da domani e che invierà solo dopo la proclamazione.
«Do molta importanza al sisma» ha dichiarato, anticipando che «la ricostruzione non può riguardare una singola delega» perché va a ricostruire non solo le abitazioni e gli edifici, ma l’economia, i servizi e le infrastrutture, quindi «l’assessorato alla ricostruzione sarà tutta la giunta e il presidente del consiglio» e che il sisma sarà «una priorità per tutti gli assessori». Il neo governatore ha infatti sottolineato che lo spopolamento che stanno vivendo le zone dell’entroterra, colpite dal sisma, «non penalizza solo l’Appennino e il cratere, ma tutta la nostra regione».
Altra priorità delineata da Acquaroli è quella della sanità: il nuovo governatore ha subito fugato ogni dubbio spiegando che non terrà per sé questo assessorato e che tanto meno prevede di allargare la giunta: «Credo che il presidente non debba sovrapporre il suo ruolo, di coordinamento, con quello di tutti gli assessorati, con una delega così importante che merita impegno quotidiano». Poi ha aggiunto che i cui nomi degli assessori arriveranno solo dopo aver formato la squadra che siederà in Consiglio regionale, sottolineando che per la sanità l’intenzione è quella di riscrivere il piano socio sanitario regionale che «così com’è non ci piace».
«Quando ci sarà stata la proclamazione, potremo entrare a Palazzo Raffaello, senza alcuna fretta, rispettiamo i tempi e le procedure», ha dichiarato intervenendo sulle tempistiche.
Obiettivo di Acquaroli, quello di «far coprire le deleghe a figure che conoscono le Marche» perché anche se «il tecnico è sicuramente un valore aggiunto, per operare bene deve anche essere un tecnico che conosce il territorio, perché non tutte le formule si applicano bene in tutte le zone». Inoltre ha spiegato che i servizi sanitari «sono uno strumento importante per il rilancio dell’entroterra» dal momento che nessuno andrebbe ad «investire o abitare su territori che non avessero servizi minimi essenziali». Sollecitati dai giornalisti su una eventuale riapertura degli ospedali chiusi dalla giunta Ceriscioli sul territorio, ha annunciato «ci impegneremo a mettere in campo tutte le energie, partendo da un presupposto: che la sanità è eccellente se risponde alle esigenze di tutti e non se è solo ed esclusivamente una struttura importantissima, ma che non riesce a garantire i servizi a tutti».
Nel corso del suo intervento ha anche fatto il punto sull’esito uscito dalle urne evidenziando che si tratta di «un risultato che sfiora il 50% e che ci vede vincenti su quattro province, oltre il 50%, un risultato che conferisce al centrodestra una responsabilità enorme rispetto alle priorità che dobbiamo perseguire per dare quelle risposte che i marchigiani cercano».