Attualità

Reparti chiusi all’ospedale di Urbino, Vitri: «Nessuna riposta sui tempi per l’arrivo dei medici»

La consigliera regionale ha incalzato l'assessore Saltamartini e la giunta: «È indispensabile renderlo no Covid per riaprire cardiologia e rianimazione»

Ospedale di Urbino

URBINO – Contagi e reparti chiusi a Urbino, la consigliera regionale Micaela Vitri del Pd incalza la giunta Acquaroli sui tempi necessari per l’arrivo di una task force di medici e riaprire Rianimazione e Cariologia.

Micaela Vitri, consigliera regionale Pd

«Quando arriveranno i cinque medici del team militare, tre anestetisti e due cardiologi, a supporto dell’ospedale di Urbino? – ha chiesto la consigliera in una interrogazione -. E dove vengono trasferiti i pazienti positivi da quello che dovrebbe essere ospedale no-Covid? L’assessore alla Salute Saltamartini non ha potuto dare risposta. Per riportare il nosocomio “Santa Maria Assunta” a struttura Covid-free, unica a servizio di tutta l’area interna della provincia Pesaro-Urbino dotata di tutti i reparti che consentano la classificazione di ospedale di primo livello, non basterà infatti avere il prezioso supporto di cinque medici dell’esercito, ma occorrerà anche prevedere il trasferimento in altre strutture dei pazienti affetti da Sars-Cov-19».

Una partita complicata scoppiata nello scorso fine settimana.

«L’assessore regionale in Consiglio ha riferito dei 24 operatori sanitari positivi all’ospedale di Urbino e del progressivo trasferimento di pazienti Covid nelle strutture sanitarie di Macerata Feltria, Cagli e Galantara a Pesaro. Perché allora non sono trasferiti tutti i pazienti positivi in altre strutture? I 10 sindaci dei Comuni della vallata del Metauro (Fermignano, Urbino, Urbania, Sant’Angelo in Vado, Mercatello sul Metauro, Borgo Pace, Peglio, Piobbico, Petriano e Montecalvo in Foglia) il 9 gennaio, hanno sottoscritto un documento, in cui si richiede l’intervento di Regione e Asur a sostegno dell’ospedale di Urbino. Gli stessi primi cittadini rilevano che a differenza di quanto riportato nelle schede del Gores, all’Ospedale di Urbino risultano ricoverate 15 persone con positività accertata. Abbiamo chiesto come mai non siano stati utilizzati i 40 posti letto previsti dalla convenzione firmata con il privato Kos nella struttura sanitaria di Macerata Feltria, dei quali solo 13 attualmente operativi. Rendere l’ospedale di Urbino no-Covid è il primo passo indispensabile per riaprire i reparti di cardiologia e rianimazione».