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Riapre al pubblico la Pinacoteca di Fabriano: prenotazione obbligatoria

Sarà possibile ammirare il San Pietro Martire di Donatello recentemente rientrato in città a seguito di un lungo processo di restauro. Tutte le info utili

Lo Spedale del Buon Gesù sede della Pinacoteca civica di Fabriano

FABRIANO – Riapre al pubblico, con il rispetto di tutte le regole, la Pinacoteca civica Molajoli di Fabriano. Oggi pomeriggio, 10 febbraio a partire dalle 15 e fino alle 18, previa prenotazione obbligatoria.

«Durante l’ultima Giunta abbiamo accolto la proposta di riapertura della Pinacoteca formulata dagli uffici che hanno lavorato con l’assessore alla Cultura, Ilaria Venanzoni per consentire un riavvio delle attività. Si tratta di un’apertura con orario ridotto che però ci consentirà di riavviare le attività culturali nella nostra città. Sarà possibile visitare sia la collezione della Casa di Ester che il nuovo allestimento del primo piano con gli arazzi restaurati e la statua di San Pietro Martire di Donatello. Un primo passo che speriamo venga accolto al meglio», spiega il primo cittadino Santarelli.

La scultura raffigurante San Pietro Martire, santo domenicano vissuto nel Duecento, famoso predicatore e acerrimo nemico delle eresie, ritratto nel legno da Donatello è tornata in città da poche settimane, dopo un lungo restauro.

Il primo a riconoscere la mano dello scultore fiorentino è stato Fabio Marcelli, docente di Storia dell’arte presso l’Università di Perugia, seguito da molti altri studiosi che hanno dato credito e confermato questa attribuzione, fra cui Giancarlo Gentilini, massimo esperto del tema.

Il San Pietro Martire

La statua, da sempre custodita nella chiesa di San Domenico di Fabriano, era stata tradizionalmente ritenuta fino a pochi anni fa un’opera ottocentesca, a causa delle numerose ridipinture sovrapposte nel corso dei secoli. Il San Pietro, ritenuto inizialmente di proprietà della Diocesi di Fabriano, è stato successivamente identificato come opera di proprietà del Fondo per gli Edifici di Culto (Ministero dell’Interno), ma in consegna al Comune di Fabriano. Il riconoscimento è stato possibile sulla base di un verbale, redatto in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1866 e recentemente ritrovato negli archivi del Ministero dell’Interno.

L’opera, come detto, versava in uno stato di forte degrado, poiché alterata da cadute di colore e da verniciature realizzate negli anni, ma dopo il restauro, condotto da Anna Fulimeni sotto la direzione scientifica di Pierluigi Moriconi, storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, è ritornata a una vivace cromia e al suo aspetto originario, decisamente diverso da quello cui i fabrianesi erano abituati.

Dunque, un motivo in più per prenotarsi, obbligatoriamente, nel sito www.pinacotecafabriano.it e godere di questa visita nel pieno rispetto delle norme anticovid: mascherina, igienizzazione delle mani, compilazioni moduli certificazione anti-covid. L’ingresso per i residenti nel comune di Fabriano è gratuito. Le visite saranno guidate con partenza ogni ora, a partire dalle 15, con un massimo di 14 persone a gruppo. La Pinacoteca resterà aperta dal martedì al venerdì dalle 15 alle 18.