GENGA – Riapertura della strada Clementina, i residenti di quattro frazioni di Genga scrivono al Prefetto di Ancona Antonio D’Acunto. «Condizioni che durano da anni e che limitano i diritti costituzionali alla incolumità, sicurezza, salute personale e che arrivano anche al depauperamento dell’ambiente in cui vivono».
Le frazioni del comune di Genga Palombare, Mogiano, Falcioni e Pontechiaradovo fanno sentire la loro voce su questo annoso problema. «Il tratto storico della ex Statale 76, conosciuta come Strada Clementina, che collegava le frazioni direttamente con Serra San Quirico e la Vallesina, è stato da decenni dato in utilizzo esclusivo dal Comune di Serra San Quirico alle imprese delle cave; di conseguenza da anni, oltreché essere sbarrata verso valle e verso monte, la strada è stata lasciata al totale abbandono sino a che, causa la piena straordinaria del novembre 2013, un tratto della carreggiata di circa 30 metri lineari è parzialmente franato. Questo tratto della Statale costituirebbe l’unica via di fuga rapida, per gli abitanti delle frazioni di Palombare e Mogiano, in quanto la direzione Fabriano è per 7 ore – scrivono nella lettera i firmatari – nell’arco delle 24 ore, interdetta a causa della chiusura del passaggio a livello ferroviario di Pontechiaradovo. Tempo che, rappresentando il 30% della giornata, è da considerare infinito per le emergenze che potrebbero capitare tra gli abitanti, anche considerando che tali località sono situate in una zona altamente sismica».
In più, dal settembre 2017 sono ancora in corso i lavori di consolidamento sul ponte stradale sull’Esino di Pontechiaradovo che sarebbero dovuti durare 120 giorni, ma di fatto ancora non terminati. «Questo comporta che i residenti in Palombare e Mogiano, debbano attraversare la carreggiata lungo la campata del ponte in presenza di lavori in corso e uomini in opera, di transenne e di segnaletiche varie, causando ulteriori disagi e pericoli. A cui si aggiungono i disagi per il raddoppio della SS76, soprattutto per la costruzione dei nuovi svincoli di Valtreara e Camponocecchio».
Dunque, il ripristino della strada Clementina, solo per traffico locale, «affinché gli abitanti abbiano una via di fuga per emergenze, e ordinariamente per raggiungere le arterie di viabilità veloce nella nuova configurazione dopo l’apertura della SS76, il rispetto delle norme di inquinamento acustico e atmosferico mentre procedono i lavori lungo la 76, il ripristino della viabilità provvisoria con segnaletica efficace e sicura secondo il codice della strada, il ripristino dello svincolo per Camponocecchio per le vetture provenienti da Ancona una volta terminati i lavori di raddoppio della statale e la realizzazione di una galleria leggera in superficie, dalla fine della galleria Colle Saluccio, che possa eliminare totalmente il rumore, l’impatto ambientale e l’inquinamento e che possa ridare un aspetto gradevole e naturalistico, consono di un Parco Naturale nel quale ci si trova».