FABRIANO – Assolto in Primo grado di giudizio per «incapacità di intendere e volere al momento dei fatti». Questa la decisione del giudice del Tribunale di Ancona riferita a un 46enne di Fabriano arrestato nei mesi scorsi con l’accusa di aver effettuato un ricatto hard nei confronti di una donna fabrianese di dieci anni più giovane.
«Dammi cento euro o faccio vedere a tuo marito le tue foto osé che mi hai inviato». Questo quanto avrebbe detto l’uomo alla 36enne che si era prontamente rivolta agli agenti del commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano per cercare di risolvere una situazione che si era fatta pericolosa: un’amicizia che rischiava di finire in un vero e proprio incubo.
Dopo aver raccolto la testimonianza della donna, letti i messaggi e viste le foto scambiatisi via telefonino dai due, gli investigatori hanno organizzato una trappola, concordando con la donna il luogo e l’ora in cui sarebbe avvenuto lo scambio del denaro. Inoltre, una banconota era stata segnata con un simbolo di riconoscimento da parte dei poliziotti, in modo tale da avere la prova documentale dell’avvenuto scambio.
Una volta effettuato il passaggio di soldi, il 46enne è stato fermato dai poliziotti in borghese che si erano appostati nelle vicinanze ed è stato arrestato, procedendo inoltre al sequestro della banconota segnata. L’accusa formalizzata a carico del 46enne era pesantissima: estorsione. L’arresto, successivamente, era stato convalidato con remissione in libertà e la disposizione dell’obbligo di firma come misura cautelare.
È, quindi, iniziato l’iter giudiziario per l’uomo assistito dall’avvocato di Fabriano Ruggero Benvenuto. Si è concordato di scegliere il rito abbreviato condizionato alla presentazione di una perizia di parte sul profilo psicologico dell’imputato. Ebbene, non solo la perizia del medico di parte, ma anche quella del Ctu nominato dal giudice del Tribunale di Ancona, ha evidenziato il senso di disagio psichico del 46enne fabrianese. Da qui, dunque, la decisione di assolvere in Primo grado l’uomo.