PESARO – Attenzione sempre alta sul progetto di discarica a Riceci. Il consiglio provinciale ha detto “no” i comuni hanno dato mandato all’azienda di cercare un altro sito.
Roberto Malini, del comitato EveryOne Group ha incontrato l’assessore all’Ambiente del Comune di Pesaro Maria Rosa Conti: «Una conversazione importante, in cui abbiamo toccato tutti i temi riguardanti Riceci. E le soluzioni, sia immediate che finalizzate alla tutela futura del sito. L’Assessora è molto vicina alla gente di Petriano, Urbino e di tutti i comuni in cui si trovano zone di pregio naturalistico, paesaggistico e culturale, ma non sono protette da vincoli. È consapevole del fatto che si siano fatti tanti, troppi errori, che il progetto avrebbe dovuto essere cassato già in origine e non spingersi in avanti, con l’acquisto di terreni da parte dell’impresa, i sondaggi, la stesura di un progetto specifico».
«Ne abbiamo parlato dettagliatamente, convenendo come la distanza del sito rispetto all’abitato, che è inferiore ai duemila metri previsti dalla legge regionale per i rifiuti speciali non pericolosi, avrebbe dovuto rendere impossibile anche solo l’idea di una discarica. L’Assessora ha una visione del prossimo futuro improntata alla concretezza: “La legge regionale consente di chiudere il progetto praticamente in tempo reale,” ci ha detto, convenendo con le nostre posizioni, “mentre per offrire alla località una tutela a tempo indeterminato è importante che la Regione, dopo il parere della Soprintendenza e le richieste da parte dei Comuni interessati e della Provincia, emani la Dichiarazione di notevole interesse pubblico, come chiede la società civile e come ha chiesto anche Vittorio Sgarbi, Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura”. Maria Rosa Conti intende convocare a breve le figure istituzionali che possono scrivere la parola fine in fondo al progetto della discarica a Riceci».
Malini chiude: «Abbiamo parlato anche della possibilità di ottenere la Dichiarazione di interesse culturale (oltre a quella di interesse pubblico) direttamente dal Ministero della Cultura, come prevede il Decreto Legislativo 42/2004 all’articolo 13».