FABRIANO – «Ieri, 24 agosto, si sono compiuti quattro anni dal terremoto che ha colpito l’Italia Centrale. Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni, perché possano andare avanti con solidarietà e speranza; e mi auguro che si acceleri la ricostruzione, affinché la gente possa tornare a vivere serenamente in questi bellissimi territori dell’Appennino. Faccio mie le parole dell’Angelus di ieri pronunciate da Papa Francesco e mi unisco alle sofferenze di chi ancora subisce i danni fisici e morali per questo sisma». Così il vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, nonché arcivescovo della diocesi di Camerino-San Severino Marche, monsignor Francesco Massara, in occasione del quarto anniversario dalla prima delle terribili scosse che per molti mesi hanno creato devastazione e ansia in un vastissimo territorio.
La prima scossa alle 3:36 del 24 agosto 2016. In tanti si sono riversati in strada per paura e timore. I bar hanno aperto prima per accogliere i cittadini di Fabriano spaventati. Le televisioni accese e le immagini di devastazione di Amatrice e degli altri comuni. Si prova a dimenticare le ripetute scosse di ottobre 2016, gennaio 2017 e molte altre ancora, la faglia in questione per tanto tempo è sembrata non dar tregua.
La ricostruzione va a rilento, soprattutto quella leggera, nella stragrande maggioranza dei casi relativa alle abitazioni. A distanza di 48 mesi ci sono ancora cantieri da avviare, per colpa della burocrazia e della mancanza di personale.
In questo anniversario, però, ci sono anche segnali di speranza che evidenzia monsignor Massara pronto a entrare ufficialmente in Diocesi il prossimo 8 settembre, in occasione dei festeggiamenti per la Madonna del Buon Gesù, co-patrona di Fabriano. «Un segnale fortissimo che dà finalmente una svolta alla ricostruzione, quello impresso dal commissario, Giovanni Legnini. Noi tutti dobbiamo essere profondamente grati a Legnini per quello che ha fatto e continuerà a fare per il territorio. Questa volta siamo davvero nelle condizioni di far ripartire la ricostruzione degli immobili privati e pubblici e delle chiese. La svolta data dalle normative fatte dal commissario ci mette nelle condizioni di iniziare; adesso sta a noi fare la nostra parte. Come diocesi siamo già partiti con il collegio Betti, ma continueremo con le chiese e tante opere da risistemare; tra queste ultime infatti abbiamo anche diverse strutture private che potranno essere funzionali al ritrovo sociale delle nostre comunità. Credo che proprio grazie a questi positivi segnali che vengono dal Commissario, tra i componenti delle istituzioni, potremo collaborare affinché la partenza vi sia come fatto reale e non come un mero desiderio», conclude mons. Massara che, quindi, esprime grande soddisfazione per l’operato del commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia, Giovanni Legnini.