Attualità

Ricoverata in ospedale, 14enne muore dopo sei giorni: due medici rischiano il processo

La giovane era affetta da Les, lupus eritematoso sistemico, una malattia causata da una alterazione del sistema immunitario, la stessa che ha colpito la pop star Selena Gomez. Contestato l'omicidio colposo a due professionisti del nosocomio di Fabriano

Ospedale di Fabriano

CERRETO D’ESI – Muore in ospedale dopo sei giorni di ricovero per una malattia che forse poteva essere seguita in un centro specializzato evitando l’aggravarsi delle condizioni cliniche. È successo ad una 14enne, figlia di genitori tunisini che vivono da anni nel piccolo comune. Due medici dell’ospedale di Fabriano, un uomo e una donna, rischiano ora un processo per omicidio colposo. Uno è un primario.

La ragazzina, affetta da Les, lupus eritematoso sistemico, una malattia causata da una alterazione del sistema immunitario, la stessa che ha colpito la pop star statunitense Selena Gomez, è stata ricoverata all’ospedale Profili dove è rimasta per cinque giorni. Lì è arrivata direttamente dalla Tunisia, dove si trovava in viaggio con la madre. Era il 14 luglio del 2012. La minore era affetta dalla Les già dal 2010, quando i medici le avevano diagnosticato la patologia. Il 19 sera è stato disposto il trasferimento al Salesi di Ancona dove la minore è morta a quattro ore e mezza dal suo arrivo. Per la famiglia si poteva salvare.
«Gli accertamenti effettuati a Fabriano – sostiene Maria Squillaci, avvocato della famiglia – sono stati insufficienti e non correttamente valutati secondo quanto previsto anche dalle linee guida nazionali. La ragazzina doveva essere subito trasferita in un centro specializzato». E quel centro, per l’accusa, non era né l’ospedale di Fabriano né il Salesi di Ancona. La vicenda ha portato in tribunale anche i medici del materno infantile il cui processo però è stato già archiviato.
Oggi era prevista l’udienza preliminare per i medici di Fabriano, difesi dall’avvocato Marina Magistrelli, ma è stata rimandata al 13 dicembre perché il primario era fuori Italia per una missione all’estero.
«La famiglia cerca solo giustizia – dice Squillaci – non interessi economici. Sull’archiviazione per i medici del Salesi ci siamo opposti e chiederemo la riapertura delle indagini. È stato infatti dichiarato, dai referti medici, che la ragazzina era arrivata in buone condizioni generali ma poi è morta».