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Ricoveri all’ospedale di Fabriano. Ma come estrema ratio

In vista di un peggioramento dovuto alla diffusione del Coronavirus, si procede a riorganizzazioni e accorpamenti per liberare posti letto in caso di estrema necessità. Novità anche in Comune

L'ospedale Engles Profili di Fabriano

FABRIANO – L’emergenza Coronavirus sta modificando anche l’organizzazione interna dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Scelta l’unità operativa che prima ospitava Ostetricia come area per il ricovero di pazienti affetti da Coronavirus senza bisogno di rianimazione. Ma la struttura del presidio ospedaliero fabrianese entrerebbe in funzione solo come estrema ratio.

La Regione Marche sta approntando una serie di misure a livello ospedaliero per fronteggiare il crescente numero di positivi al tampone per il Covid-19 e anche l’Engles Profili di Fabriano non è esente da queste misure. Si stanno completando gli accorpamenti delle unità operative di Chirurgia con Urologia per la razionalizzazione dei posti letto. Stesso discorso per le unità operative di Oculistica-Ortopedia-Otorino, tutte accorpate. In pratica, si procede come d’estate quando queste misure sono previste ogni volta.

Ma c’è di più. La zona che fino all’anno scorso ospitava Ostetricia, chiusa da 13 mesi circa, è stata individuata per poter ricoverare pazienti affetti da Coronavirus che non presentano un quadro clinico talmente grave da poter rischiare di aver bisogno di Rianimazione.

Ribadita, infine, la necessità di riprogrammare le visite ambulatoriali non urgenti, ma non si parla ancora di posizionamento della struttura pre-triage davanti all’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale Engles Profili di Fabriano.

Anche il comune di Fabriano prende le precauzioni necessarie decidendo al fine di non creare maggiore disagio ai cittadini in questo delicato periodo, l’Ente ha scelto di mantenere il regolare orario di apertura di tutti gli uffici comunali tuttavia per garantire la sicurezza di tutti ed evitare sovraffollamenti o aggregazioni di persone agli sportelli, l’apertura al pubblico è organizzata previa prenotazione telefonica – tranne i servizi di Polizia Locale e Urp.

I privati non sono immuni da riorganizzazioni. Le palestre cittadine hanno deciso di chiudere pur non avendone l’obbligo in base all’ultimo Decreto governativo. I ristoranti e anche alcuni negozi si stanno organizzando con consegne a domicilio. Addirittura, qualche pubblico esercizio ha deciso di chiudere fino al 22 marzo prossimo. Finalmente, si esce di meno, alcuni con le mascherine e anche chi si reca a fare la spesa nei vari supermercati, inizia a indossare i guanti per diminuire il rischio esposizione al virus.