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Rigopiano, Osimo non dimentica

A poco più di tre mesi dalla tragedia dell'hotel Rigopiano, sei sono gli indagati dalla Procura. L'abbraccio della città circonda anche il piccolo Samuel

I coniugi Marina Serraiocco e Dino Di Michelangelo
I coniugi Marina Serraiocco e Dino Di Michelangelo

OSIMO – Osimo non dimentica quel freddo pomeriggio del 18 gennaio scorso, da quando non ha avuto più notizie da Dino e Marina Serraiocco, i coniugi osimani morti nella tragedia dell’hotel Rigopiano in Abruzzo mentre erano lì in vacanza con il figlioletto Samuel di sette anni. Solo lui è sopravvissuto. Sulle macerie di quell’hotel maledetto ora veglia il silenzio ma la vita va avanti soprattutto nei tribunali. Una prima tranche di inchiesta è stata terminata: sei persone tra politici e funzionari pubblici sono indagati dalla Procura di Pescara dopo che la valanga ha travolto la struttura causando 29 morti. I superstiti furono undici. Gli inquirenti stanno notificando agli interessati l’iscrizione sul registro degli indagati.

«I familiari vivono grazie al fatto che il piccolo Samuel è stato tirato fuori vivo dalle macerie. Il dolore continua a persistere ma siamo tutti fiduciosi nella Magistratura che si sta dimostrando molto celere nelle indagini», dice l’avvocato Maria Giovanna Di Rado del foro di Chieti, legale dei Di Michelangelo. Loro non se la sentono di parlare e l’hanno incaricata per tenere i contatti con quanti si interessano alla vicenda che ha intristito l’intera penisola.

Il negozio di Marina, “La bomboniera”, è ancora chiuso lungo corso Mazzini. Ogni tanto qualcuno si affaccia per guardare dentro dove tutto è rimasto uguale, prima che Marina chiudesse le porte per godersi qualche giorno di meritato riposo con la famiglia. A due passi commissariato di Polizia dove lavorava il marito con cui adesso riposa per sempre.

A Samuel sta andando tutto l’amore d’Italia. Le donazioni fatte sul conto corrente per il suo futuro aperto dal Comune di Osimo arrivano davvero da ogni angolo della penisola. Proprio in queste ore il sindaco ha comunicato la chiusura e la raccolta di oltre 150mila euro. Samuel non è più tornato a Osimo nemmeno per terminare di frequentare il primo anno di elementari alla “Montetorto” di Casenuove. Si trova a Chieti con i nonni, ha ricominciato la sua vita lì, nella terra che ha dato i natali ai cari genitori.