OSIMO – C’erano i genitori e il nipote di Dino Di Michelangelo a tenere stretta al petto una foto felice di lui e della moglie Marina Serraiocco, il poliziotto e la commerciante osimani di origine chietina deceduti nel gennaio scorso a Rigopiano, davanti alle telecamere di “La vita in diretta” qualche giorno fa su Rai 1. «Siamo qui per manifestare contro il silenzio assordante della macchina della giustizia nei nostri confronti. Sono tante le risposte che attendiamo dopo la tragedia dell’hotel Rigopiano e che non abbiamo ancora avuto». A parlare il portavoce del “Comitato vittime di Rigopiano” accanto alla rappresentanza dei parenti degli scomparsi con indosso la maglia bianca e su scritto “29 angeli”, il numero dei deceduti in quell’inferno di ghiaccio. Tutti quanti sono ritrovati sotto la Procura di Pescara a nove mesi dalla tragedia per tentare disperatamente di avere risposte sulle indagini.
A latere il gruppo ha aggiornato sui prossimi step: «Oggi, 26 ottobre, alcuni rappresentanti del “Comitato vittime Rigopiano” sono a Farindola per presenziare alla riunione definitiva riguardante la bonifica dell’area, occasione in cui saranno spiegate, senza possibilità di replica, le modalità di recupero dei numerosi oggetti dei nostri cari e possibili ulteriori prove (telefonini, macchine fotografiche, tablet e altro) giacenti ancora sotto le macerie. Vigileremo come abbiamo sempre fatto sulle modalità di intervento e sul sistema che fino ad oggi non è stato trasparente. Ci aspettiamo che questa vicenda abbia modificato il modo di gestire e pensare delle amministrazioni pubbliche, se così non fosse saremo pronti alla protesta. Ci auspichiamo che questo incontro non diventi uno scontro».