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«Rimaneggiare l’esistente e non realizzare nuove edifici»

Torna all'attacco il comitato Vas della Valmusone e stavolta nel mirino c'è il cantiere su villa San Martino di Osimo. Il gruppo punta il dito sulle autorizzazioni e sulle concessioni edilizie che hanno permesso l'abbattimento della dimora settecentesca

Il cantiere di Villa San Martino

OSIMO – «Dopo l’abbattimento della settecentesca villa San Martino a Osimo, che pochi anni fa diede un colpo durissimo al patrimonio culturale e artistico della città, adesso in prossimità della ex villa vediamo sorgere un nuovo edificio, proprio a ridosso di via Chiaravallese, capace di rendere ancora più indigesta l’operazione immobiliare del complesso in oggetto».

Torna all’attacco il comitato Vas della Valmusone e stavolta nel mirino c’è la storia “postuma” di una nota villa osimana al centro del dibattito cittadino di qualche tempo. A portare avanti la battaglia la portavoce di “Verdi, ambiente e società” Nerina Bianchetti.

Gli interrogativi del gruppo sorgono attorno alle autorizzazioni e alle concessioni edilizie: «Tempi e modalità del rilascio di quei documenti sono a questo punto fondamentali per chiarire tutti i dubbi che insistono su un’operazione che ha già sin troppo ferito la sensibilità di quanti hanno a cuore la bellezza e l’armonia delle forme del paesaggio – continua -. Vas Valmusone chiede chiarimenti al riguardo perché all’epoca dell’abbattimento di villa San Martino si dovevano rimaneggiare gli annessi già esistenti, e non, in base a quanto di nostra conoscenza, realizzare nuove edificazioni, tra l’altro così importanti dal punto di vista della cubatura e dell’impatto visivo-architettonico».

Il comitato continuerà a battersi per sapere, così come continua a fare per quella che considera una discarica a cielo aperto a Passatempo e che, al contrario, la ditta Valle dell’Asino, proprietaria dell’attività, ribadisce si tratta di un sito di compostaggio con tutte le autorizzazioni del caso.