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Fabriano, Rinascita Democratica sulla sanità di montagna: «Al centro dell’attenzione solo in campagna elettorale»

Il presidente Pizzimenti non nota alcuna differenza fra il governo regionale del centrosinistra e la nuova compagine del centrodestra. Ecco le sue parole

Domenico Antonio Pizzimenti

FABRIANO – Sanità di montagna marchigiana al centro dell’intervento del presidente di Rinascita democratica Domenico Antonio Pizzimenti. «Parafrasando un classico slogan pubblicitario televisivo, che ancora accarezza la nostra memoria e che più o meno suonava così: “Col caffè di montagna il gusto ci guadagna” si potrebbe affermare che: “In montagna la sanità è una cuccagna” per la classe politica sicuramente, a prescindere dalla colorazione, nel senso che viene posta al centro dell’attenzione soltanto in occasione delle campagne elettorali per spargerci sopra promesse vuote di fattibilità e, poi, per il restante tempo di durata della legislatura, impegnarsi a striminzire le varie strutture ospedaliere fino all’osso, svuotandole di personale sanitario ma, soprattutto, senza pianificare un progetto di ottimizzazione delle risorse esistenti, rivolgendole alla  incentivazione dei reparti carenti», il suo incipit.

Le parole polemiche di Pizzimenti di Rinascita democratica

Per l’esponente politico, però, è vero esattamente il contrario. «Lo si è visto, a Fabriano, con l’eliminazione del Punto nascita, ad esempio, con tutte le conseguenze derivate in termini di disorientamento dell’utenza costretta a recarsi altrove (ospedale di Branca situato però in territorio umbro) impoverendo la circoscrizione sanitaria del fabrianese».

Lo si è visto con il reparto di Cardiologia «rimasto decapitato della figura primariale e con l’organico ridotto a poche unità comunque insufficienti per mandare avanti un reparto UTIC, tant’è che di questo passo molto presto sarà declassato a servizio, giusto per incrementare la migrazione sanitaria e le liste di attesa. A Fabriano sarà vietato sentirsi male». Secondo Pizzimenti, «nessun positivo intervento è stato effettuato dalla nuova compagine governativa regionale. Le promesse sono rimaste promesse sterili e forse, ahinoi, ci dobbiamo ricredere sulla portata benefica della sanità di montagna».

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