Turisti dimezzati. Il terremoto ha causato una diminuzione drastica delle presenze nei mille agriturismi attivi nelle Marche. L’allarme è della Coldiretti regionale che denuncia una situazione addirittura peggiore a quella denunciata per le strutture tradizionali da Federalberghi. Da qui la richiesta della Coldiretti di incentivare il turismo nei territori colpiti dal sisma, prevedendo la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche che potrebbero essere considerate oneri deducibili a lato della dichiarazione dei redditi.
Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, nei comuni del cratere colpito dalle scosse di terremoto (del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre), operano 247 agriturismi dove si contano danni strutturali. E, al momento, le uniche presenze residuali si riferiscono a quanti sono impegnati nell’opera di ricostruzione. La situazione però è difficile anche nelle aree non direttamente colpite dove per risollevare il turismo occorre, secondo Coldiretti, un impegno a livello promozionale per attrarre nuovamente le persone in queste zone.
A ciò vanno aggiunti i disagi legati alla conseguente difficoltà ad approvvigionarsi di prodotti, mentre le vendite di tipicità ai turisti si sono azzerate, sia per il blocco dell’attività di trasformazione sia per la mancanza di clienti, ma anche per il trasferimento forzato delle popolazioni sulla costa. Per la Coldiretti, dunque, è in difficoltà l’intera offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulla sinergia tra cultura, ambiente e qualità alimentare che rappresentano il valore aggiunto di quei territori.