Attualità

“Rise Up”, parte a Fabriano un progetto per il reinserimento graduale nella società

Una social housing per alcuni nuclei familiari, che si andranno ad “innestare” all’interno della comunità fabrianese attraverso un percorso di crescita e formazione professionale, in maniera tale da poter ricostruire un percorso umano e lavorativo

Un momento della presentazione di Rise Up

FABRIANO – Pensare all’emergenza abitativa coadiuvandola con percorsi di formazione per un pieno reinserimento nella società. Dunque, partire dalle risorse delle persone, “rigenerarsi” e trovare una nuova strada da percorrere nella vita. Questo il senso profondo del progetto “Rise Up”, per affrontare povertà e marginalità che insistono sul territorio dell’Ambito Sociale 10 di Fabriano. Una social housing per alcuni nuclei familiari, che si andranno ad “innestare” all’interno della comunità fabrianese attraverso un percorso di crescita e formazione professionale, in maniera tale da poter ricostruire un percorso umano e lavorativo. I quattro nuclei abitativi sono localizzati nella frazione di Attiggio di Fabriano e saranno al centro del percorso del progetto sostenuto dalla Fondazione Cariverona, motore delle azioni che si andranno a mettere in campo legate al Bando Povertà 2018.

Il Progetto nasce all’interno del Tavolo previsto dal “Protocollo di Intesa per la realizzazione di un sistema integrato di azioni e risorse a sostegno dei singoli e famiglie in difficoltà attraverso l’istituzione di un osservatorio sulle povertà”, a cui partecipano: Presidente Unione Montana dell’Esino Frasassi, Sindaco di Fabriano, Sindaco di Cerreto d’Esi, Sindaco di Genga, Sindaco del Comune di Sassoferrato, Sindaco del Comune di Serra San Quirico, Caritas Diocesana Fabriano-Matelica, Caritas Serra San Quirico, Associazione San Vincenzo de Paoli di Fabriano, di Cerreto d’Esi e di Sassoferrato/Genga, Associazione Quadrifoglio di Fabriano, CSO Marche – Associazione di Promozione Sociale, Centro Aiuto alla Vita di Fabriano.

«Lavoro di squadra efficace – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali di Fabriano, Simona Lupini – che ha portato alla costruzione di un percorso partito dagli spunti forniti dall’Osservatorio sulle povertà. Da questo è nato il confronto sulle tante situazioni di difficoltà presenti sul nostro territorio. La nostra decisione è stata quella di concentrarci sulle emergenze abitative. Il momento storico è critico, ci sono anche criticità nelle famiglie. Non sarà assistenzialismo puro e semplice, ma un percorso concreto di crescita e rinascita attraverso il lavoro».

Un modello di rete: presa in carico, gestione dell’emergenza e reinserimento affinché tutta la comunità sia in grado di cresce. Passo successivo istituzionalizzare di un tavolo per le politiche di re-inclusione. Questo il format del progetto Rise Up spiegato da Roberto Fiorini, esperto di progettazione e figura che poi valuterà il percorso del progetto stesso. «Passare dall’emergenza all’obiettivo – ha spiegato Fiorini – per poi proseguire attraverso i partenariati multilaterali dove coinvolgere tutte le risorse associative dal territorio. Altri partenariati saranno quelli con le imprese, per cercare di capire gli sbocchi professionali dei soggetti coinvolti fino al re-inserimento. Ecco come la comunità dimostrerà di aver cura di sé stessa».

Entreranno poi in gioco equipe multidisciplinari per discutere dell’emergenza in termine più ampi, anche in presenza di mediatori culturali, laddove si dovesse riscontrare la presenza di famiglie provenienti da culture diverse. Nodo fondamentale da affrontare sarà il “racconto del progetto”, dove la comunità verrà informata dei risultati per far capire come le risorse della stessa vengano impiegate. Poi azioni infrastrutturali e processi, quindi rendere disponibili gli alloggi e fare entrare in contatto i soggetti coinvolti all’interno di Rise Up con la comunità che li ospiterà. Alloggi che si troveranno all’interno di uno stabile dove troveranno sede anche i laboratori e tutti i percorsi formativi. Mestieri per restituire alla comunità il supporto ottenuto attraverso la piccola imprenditoria e la produzione di servizi. Ci sarà anche possibilità offerte dalla cura del verde pubblico. Previsti anche percorsi per i minori eventualmente coinvolti nelle situazioni di disagio, con un sostegno specifico tra compiti e attività sportive. Gli ultimi step sono rappresentati dalla redazione e condivisione di progetti individuali.

«Un percorso di accompagnamento pensato ed erogato dal progetto, con una forte attenzione anche alla prevenzione che nasce dal confronto con gli operatori presenti sul territorio per cercare di contrastare le fragilità legate alle tante problematiche del nostro territorio. Un percorso che riguarda tutto il nostro territorio per valorizzare le risorse delle persone per ritornare ad essere ancora una volta contributo per la comunità», ha evidenziato il presidente del comitato dei Sindaci, nonché primo cittadino di Sassoferrato, Ugo Pesciarelli.

«Rise Up, risollevarsi quindi, all’interno di un percorso costruito in sinergia con tanti soggetti. In questo progetto le persone vengono sostenute e inserite all’interno di un percorso, con l’obiettivo di farle poi ritornare a camminare da sole», le parole del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.

L’intervento del Segretario Generale della Cei, mons. Stefano Russo

«Un progetto di prossimità, pensato per le povertà che ogni giorno ci troviamo davanti. Cerca prospettive per far uscire dall’indigenza, ma qui c’è viaggio verso la dignità attraverso il lavoro quotidiano», ha sottolineato il vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica, mons. Stefano Russo.

«Siamo di fronte a un’epoca dove dobbiamo ripensare a come vivere e quindi ecco il senso di Rise Up: fornire strumenti che possano portare le persone a rialzarsi e ritrovare la dignità persa attraverso l’impegno», ha concluso il direttore della Caritas diocesana, don Marco Strona.