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Fabriano: Rise-Up, formazione ai volontari e alloggi per i bisognosi

Con la pandemia e la chiusura del centro d’accoglienza gestito dall’associazione San Vincenzo de Paoli, gli operatori affrontano ogni giorno nuovi casi di emergenza abitativa

FABRIANO – L’Ambito territoriale 10 di Fabriano guarda a nuove strategie di intervento puntando sulla formazione di operatori e volontari attraverso il percorso formativo online, “Housing First: dalla strada alla casa”, destinato agli assistenti sociali e ai giovani ora impegnati nel Servizio civile.

Grazie alla docenza di Giuseppe Dardes, formatore esperto della FIO.psd (Federazione Italiana degli Organismi per le Persone senza Dimora), operatori e volontari hanno preso in analisi una delle più accreditate metodologie di intervento ad oggi messe in pratica per il contrasto dell’Homelessness: l’approccio Housing First, contenuto anche nelle “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia” che ad oggi rappresenta il testo di riferimento principale per lavorare con le persone senza dimora.

«Il metodo Housing First fa del diritto alla casa il punto di partenza del lavoro con le persone senza dimora – evidenziano dall’Ambito 10 di Fabriano -. Rispettando l’autodeterminazione della persona e valorizzando le sue risorse e capacità, la pone al centro di un progetto di aiuto personalizzato. L’equipe degli operatori accompagna la persona al recupero della propria autonomia sostenendola anche nel percorso terapeutico eventualmente avviato. La casa, infatti, assicura ad ogni persona un ambiente sicuro e stabile che favorisce l’efficacia di qualsiasi eventuale trattamento terapeutico».

Un approccio non del tutto sconosciuto in città grazie al progetto Rise-Up, che si concluderà a marzo 2021, destinato ai nuclei familiari in condizioni di precarietà abitativa temporanea, aprendo le porte dei 4 nuclei abitativi localizzati nella frazione di Attiggio, Fabriano. Appartamenti ora occupati al 100%, per un progetto di social housing all’interno della comunità fabrianese attraverso un percorso di crescita e formazione professionale, in maniera tale da poter ricostruire un percorso umano e lavorativo che sta mettendo al centro famiglie a rischio o sotto sfratto. Un format di intervento integrato che vede partecipare soggetti pubblici e non che si trovano sul territorio dell’Ambito Sociale Territoriale 10. Quattro famiglie sostenute, scuola per i bambini, sport, tirocini di inclusione sociale in un percorso per accompagnare verso l’indipendenza.

«Gli interventi fino ad oggi messi in campo, pur essendo di fondamentale importanza, non soddisfano le esigenze di queste persone, ma rappresentano la copertura temporanea ad uno stato di emergenza», evidenziano gli operatori dell’Ambito 10 di Fabriano, ricordando come con la pandemia e la chiusura del centro d’accoglienza gestito dall’associazione San Vincenzo de Paoli di Fabriano, gli operatori affrontino ogni giorno nuovi casi di emergenza abitativa. «Le discussioni collettive sono state l’occasione per ripensare al nostro lavoro quotidiano con le persone che vivono un disagio abitativo, ai modelli di intervento che mettiamo in atto e alla loro efficacia reale, oltre che un importante momento di scambio emotivo. Ringraziamo il formatore Giuseppe Dardes e speriamo che l’Housing Fist entri a far parte della nostra metodologia di lavoro con le persone senza dimora e con la comunità».

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