FABRIANO – C’erano un italiano, un bosniaco e un marocchino, non è l’inizio di una barzelletta, ma l’incipit di un bruttissimo episodio – originatosi per motivi razziali – accaduto a Fabriano nei giorni scorsi. Quando, cioè, intorno alle 2:30, gli agenti delle volanti del commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano, coordinati dal commissario Capo, Sandro Tommasi, sono intervenuti – a seguito di numerose richieste giunte sul numero di emergenza 113 – in corso della Repubblica per una rissa.
Il fatto
Nel giro di pochissimo tempo dalla segnalazione ricevuta, i poliziotti giunti sul posto sono riusciti seppur con difficoltà a sedare gli animi individuando tre uomini, visibilmente alterati dall’assunzione di sostanze alcoliche, tra cui un italiano di 41 anni, un bosniaco di 37 ed un cittadino del Marocco di 33 anni, che verosimilmente avevano preso parte alla rissa, considerate le evidenti lesioni al volto, nonché per gli abiti, da questi indossati, che apparivano lacerati.
I tre individui viste le lesioni riportate e la copiosa perdita di sangue, sono stati trasportati tramite il 118 all’ospedale Engles Profili di Fabriano dove sono stati medicati per ferite lacerocontuse, riportando una prognosi di 40, 15 e 30 giorni di guarigione.
Dalle indagini svolte dal personale del Commissariato di Fabriano basate su testimonianze, individuazione fotografiche e visualizzazione di telecamere di video-sorveglianza, si è appurato che la rissa era scaturita per motivi di discriminazione razziale e si è protratta con violenza tra i soggetti coinvolti tra calci, pugni, e addirittura con l’utilizzo di corpi contundenti come le bottiglie di vetro.
Dagli accertamenti si è, inoltre, verificato che alla rissa aveva veemente partecipato anche un altro marocchino di 29 anni, che alla vista delle Volanti si era precipitosamente allontanato.
Tutti i soggetti coinvolti, perlopiù gravati da numerosi precedenti, fra i quali furto, spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e rissa, sono stati deferiti alla competente autorità giudiziaria per i reati commessi.