FABRIANO – Agguantato il primo posto del Girone C2, i ragazzi di coach Pansa si preparano ad affrontare la trasferta di Civitanova: di fatti questo weekend la Janus affronterà la Rossella al PalaRisorgimento. In attesa di fronteggiare la compagine marchigiana, abbiamo fatto il punto della situazione con il dg Paolo Fantini, andando a toccare diversi punti chiave della Ristopro, tra cui il suo tifo.
FIDUCIA BEN RIPOSTA NEI RAGAZZI, AVANTI COSFiducia nem
Un importante successo arrivato domenica scorsa contro la capolista Roseto; Fabriano ribalta la differenza canestri, vincendo di gran lunga e prendendosi il primato.
Come giudichi il cammino dei ragazzi fino a questo momento? Ti ritieni soddisfatto?
«È ovvio che la prestazione di domenica ha restituito entusiasmo e fiducia in tutto l’ambiente, che erano stati smarriti nelle partite precedenti, con sconfitte che avevano lasciato un po’ l’amaro in bocca; come aveva detto anche il coach, non tanto dal punto di vista difensivo, quanto in attacco. Le ragioni e le spiegazioni però le lasciamo ai coach, poiché l’ambito tecnico-tattico non è di mia competenza. Una partita ben giocata sotto tutti i punti di vista (quella con Roseto ndr): oltre all’importanza della partita e al valore del nostro avversario, abbiamo aggredito la partita, siamo stati sul pezzo sin dalla palla a due e questo è il messaggio più bello che la squadra potesse mandare; il nostro augurio è che sia solo una rampa di lancio da qui alla fine del campionato, a partire da Civitanova che in casa sa essere molto insidiosa».
In questa stagione scandita dal Covid, dalle tante soste e interruzioni, la Ristopro si è vista togliere probabilmente la sua arma migliore: il suo pubblico. Pensi che con i tifosi lo storico biancoblu sarebbe potuto variare?
«È sicuramente un aspetto da non sottovalutare; abbiamo un pubblico eccezionale, che non fa mai mancare il suo appoggio sia in casa che fuori, per cui in una stagione così strana e particolare, l’assenza del nostro tifo ci pesa molto. In certi momenti difficili, soprattutto nell’ultimo periodo, ci avrebbe dato una grossa mano, determinando impatti diversi sulle partite, purtroppo il momento storico che stiamo vivendo ci impone questo e dobbiamo prenderne atto. Vorrei spendere due parole di ringraziamento a tutti quelli che in ogni modo e in ogni forma (al di fuori del PalaGuerrieri) non hanno mai perso occasione per farci sentire la loro vicinanza, come ha ben detto anche coach Pansa in conferenza. La speranza è che questa situazione possa finire il prima possibile, perché la pallacanestro senza il pubblico è incompleta».
Hai visto nascere, crescere e maturare questa società, partendo dalla Promozione fino alla terza serie nazionale, oltre ad una ritrovata passione per la palla a spicchi nella città cartaia. Ti senti in qualche modo “arrivato” o si è solo in attesa di uno step successivo?
«Non ti nego che ogni tanto, con il presidente, quando ci incontriamo per discutere di argomenti inerenti alla società, ci scappa un excursus o un revival su quelli che sono state le annate che ci hanno portato fino a dove siamo ora. Spesso c’è proprio il piacere nel constatare quanta strada è stata fatta fino a questo momento, ma questo dura solo pochi attimi, poiché si pensa continuamente al presente e al futuro, non potremmo mai dire di sentirci “arrivati” perché sarebbe un limite. Diciamo che si cerca di guardare sempre in prospettiva, per quello che può essere il meglio per il movimento cestistico a Fabriano. Non ti nego anche che questo periodo ci ha complicato molto le cose, rallentando progetti e aspettative che avevamo in cantiere; ad ogni modo qua si lavora in ottica di migliorarsi di giorno in giorno, anche nei piccoli aspetti: ci saranno sempre dei margini di crescita ed è per questo che non ci sentiremo mai “al completo”».