MACERATA – Incontro in streaming tra CNA Macerata e Fermo e l’assessore regionale alle attività produttive Manuela Bora per parlare di ripartenza per ristoranti e bar della Regione. I due direttori dell’associazione di categoria Luciano Ramadori e Alessandro Migliore, hanno sottolineato l’importanza di «non improvvisare e ringraziamo la Regione perché sta dimostrando di voler fare tutto il possibile per riaprire in sicurezza in tempi brevi». Migliore ha ribadito che «il tempo non è una variabile ininfluente e l’augurio è che le istituzioni comprendano che la sicurezza e la rapidità sono due colonne portanti dell’intera ripartenza».
L’assessore Bora ha spiegato che entro venerdì, salvo cambiamenti dell’ultima ora, dovrebbe essere firmato il decreto e dunque da lunedì 18 – il condizionale è d’obbligo – sarebbe prevista la riapertura del settore della ristorazione. «Io inizierei già a prendere le prenotazioni – ha aggiunto l’assessore regionale -. Le raccomandazioni dell’Inail sono di tipo tecnico scientifico e noi possiamo continuare a lavorare su provvedimenti sartoriali pensando, oltre alle regole per la sicurezza, anche a una dilazione di tempi e di spazi che rappresenta un valore aggiunto per evitare il rischio di contagio».
L’assessore ha poi parlato dell’annoso problema dell’ipotesi di una falsa certificazione da parte dei partecipanti a una cena. Il Governo infatti, che tra oggi e domani dovrebbe ufficializzare le riaperture, sta vagliando l’ipotesi di far compilare ai commensali un’autocertificazione per far dichiarare loro l’appartenenza o meno allo stesso nucleo familiare. Nel caso in cui si presenti al ristorante un nucleo familiare che vive e dorme sotto lo stesso tetto, le persone – esclusivamente tra loro – potrebbero anche non rispettare le regole di distanziamento. La cosa cambia, invece, se i commensali non fanno parte dello stesso nucleo: in questo caso è fondamentale il rispetto delle misure di sicurezza e il distanziamento.
Ma di chi è la responsabilità se si dichiara il falso e se avviene un contagio? «La responsabilità – sempre in attesa dell’ufficialità delle norme del Governo – non può essere in capo al ristoratore e farà fede ciò che viene riferito al momento della prenotazione dato che non potrà essere leso, al contempo, il diritto alla privacy» ha detto l’assessore che ha anche invitato i cittadini a «utilizzare l’app immuni». L’app infatti – che non è obbligatorio utilizzare – permette di tracciare i vari spostamenti delle persone e avere una loro chiara situazione clinica in vista di un eventuale contagio. Con l’installazione dell’app Immuni, che è stata al centro di polemiche per la questione della tutela della privacy dei cittadini, sarà possibile tracciare gli spostamenti dei giorni precedenti di una persona contagiata e contattare tutte le persone che vi sono entrate in contatto.
«Le norme sono giuste perché la sicurezza è al primo posto per tutti noi ma al momento ancora non sappiamo bene come muoverci e quindi aspettiamo le indicazioni definitive da parte del Governo e della Regione – spiega Aldo Zeppilli titolare di tre locali del Centrale a Macerata -. Sicuramente posizioneremo un bancone esterno protetto dal plexiglass e anche il distanziamento tra i vari commensali che non fanno parte dello stesso nucleo familiare verrà garantito dalle barriere. Chiaro che siamo aperti a ogni tipo di discorso anche perché al momento (con l’asporto, ndr) il ritmo è di un decimo rispetto al lavoro normale e questo inevitabilmente pesa molto».
«Chiaro è che il distanziamento dovrà essere una parola d’ordine per vivere tutti più serenamente ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di rispettare le regole e non dobbiamo diventare noi i controllori dei nostri commensali – ha concluso -. La mia speranza più grande è che nasca, da questo dramma, un’opportunità per il centro storico e che ci sia collaborazione tra tutti i commercianti per rilanciare il cuore di Macerata. Se facciamo una buona campagna promozionale, avendo spazi aperti come le piazze, e se decidiamo anche di modificare le aperture – penso a un prolungamento serale – credo potremmo dare vita a una vera e propria ripartenza».
«Ancora non abbiamo delle linee guida chiare e questa attesa ci sta mettendo solo in maggiore difficoltà rispetto a quella normale – raccontano dallo chalet e ristorante Cala Maretto -. Siamo d’accordo sul lavorare meno perché tanto così sarà ma almeno che si possa lavorare bene e con delle norme precise. In merito al ristorante, disponendo della parte esterna siamo abbastanza tranquilli con la questione delle distanze e abbiamo pensato inoltre di fare un doppio turno di lavoro per poter garantire servizio e sicurezza allo stesso tempo. Per le disposizioni pratiche invece attendiamo l’ok ufficiale perché discorsi poco chiari e ambigui creano solo problemi e non sono utili».