OSIMO – Non c’è pace per la Robur Basket, la storica società di pallacanestro osimana al centro negli ultimi anni di uno scontro politico-istituzionale. Dopo una passato glorioso in Legadue e serie B, due anni fa la decisione di non affiliarsi alla FIP Marche e il conseguente accordo con il Falconara Basket per proseguire l’attività, dopo voci ricorrenti – poi smentite – di fallimento e messa in stato di liquidazione per i troppi debiti accumulati. Poi il ritorno ad Osimo nel 2017 e quest’anno la partecipazione al campionato di serie C gold, ma con l’intenzione di costruire in futuro un palasport tutto proprio per la difficoltà nel reperire spazi nelle strutture cittadine (attualmente la squadra gioca al Palabellini, ndr). Ora l’annuncio – in un comunicato stampa – di lasciare definitivamente la città e presentare una querela «dopo l’ennesimo attacco di Pugnaloni».
Il primo cittadino di Osimo proprio ieri attraverso la propria pagina facebook aveva messo sotto accusa l’operato del leader delle Liste Civiche Dino Latini, chiedendosi se rispondesse al vero che «la Robur negli anni del suo mandato avesse accumulato centinaia di migliaia di debiti con lo Stato e che l’amministrazione delle liste civiche alla sola Robur avesse dato più di un milione di euro di contributi pubblici».
Non si è fatta attendere la reazione della Robur Basket, chiamata in causa dalle parole del sindaco, alle quali intende ora rispondere anche con azioni legali oltre che ritirando la squadra. Il primo cittadino ha però replicato che «la G.S. Robur Basket non c’entra nulla», facendo poi un «in bocca al lupo alla storia gloriosa della Robur, ma non a chi l’ha trasformata (riferendosi a Latini, ndr) in un partito politico in questi ultimi anni».