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Rogo delle trivelle: danni per 200 mila euro

L'amministratore delegato dell'azienda di Osimo assicura di non avere nemici che abbiano voluto colpire l'azienda. Per la Geax si tratta del terzo incendio in cinque anni. Sull'accaduto indagano i Carabinieri

OSIMO – «Non ho ricevuto minacce, non crediamo di avere nemici che vogliono il nostro male, ai carabinieri non ho potuto quindi indicare sospettati, ma certo qualcuno ci ha preso di mira perchè questa è la terza volta che ci capita un incendio doloso». E’ rassegnato Adriano Pesaresi, amministratore delegato della Geax, l’azienda osimana che sabato sera è stata presa di mira da alcuni piromanai.
La ditta, situata in via Campoceraso, è stata avviata nel 2006, conta circa 15 dipendenti e rappresenta una realtà solida e florida. Il suo fatturato è cresciuto di anno in anno ma ha dovuto spesso fare i conti con diversi incendi: addirittura tre in cinque anni. Il primo nel 2012 (tre mezzi incendiati sui quali indagò la Polizia), il secondo nel 2013 (ad andare in fiamme furono un autocarro e macchine trivellatrici con conseguente indagine dei militari dell’Arma) e l’ultimo proprio sabato con due trivelle avvolte dal fuoco del valore di oltre 200 mila euro.

Anche questa volta a cercare di far luce sull’accaduto saranno i Carabinieri di Osimo che l’altra sera sono intervenuti sul posto quando ancora i vigili del fuoco erano impegnati a domare le fiamme. «Ce ne erano anche altre sul piazzale – ha affermato Pesaresi – ma hanno colpito quelle due perchè più comodo e sicuro, erano le più vicine al loro ingresso e in una zona poco illuminata». Questo ultimo particolare ha inciso anche sulle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso della Geax che mostrano un uomo al buio che s’intrufola nel piazzale della ditta ma senza riuscire ad identificarlo.

A notare l’incendio sono stati per primi alcuni cittadini che hanno visto il fumo e le fiamme al di fuori dell’orario di lavoro. «Erano due trivelle già vendute così come altre 5-6 che si sono salvate, forse qualche pezzo riusciamo a recuperarlo ma il danno è ingente, sono attrezzature che costano oltre 200 mila euro» continua Pesaresi. I proprietari hanno comunque stipulato una polizza per coprire anche danni da atti dolosi e si augurano che l’assicurazione possa risarcire il danno. Nonostante tutto il lavoro va avanti e i dipendenti oggi sono tornati regolarmente al lavoro.