Attualità

Da Roma a Loreto un arazzo di Raffaello per i 500 anni dalla morte

Il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti e l'assessore al Turismo Fausto Pirchio sono andati nella città capitolina all'anteprima dell'inedita opera. A fine mese arriverà al Bastione Sangallo

Paolo Niccoletti e Moreno Pieroni
Il sindaco e l'assessore a Roma davanti all'arazzo

LORETO – In occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Raffaello Sanzio (6 aprile 1520), i Musei Vaticani esporranno nella Cappella Sistina gli Arazzi commissionati a Raffaello da papa Leone X subito dopo la sua elezione.

In relazione a tale evento, in questa settimana, dal 18 al 23 febbraio, a palazzo Poli a Roma l’Istituto centrale per la grafica con l’Associazione degli Amici e la Regione Marche stanno mettendo in esposizione un arazzo della collezione Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona raffigurante Ananias et Saphira da uno dei cartoni di Raffaello.

Proprio a palazzo Poli si sono portati il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti e l’assessore al Turismo Fausto Pirchio all’anteprima per gli studiosi dell’inedito arazzo raffaellesco che, con grande sorpresa, da sabato 29 febbraio sarà esposto al Bastione Sangallo di Loreto fino al 19 aprile. La mostra “Ananias et saphira – Raphael invenit”, a cura di Stefano Papetti, sarà presentata proprio in quella prima giornata alle 17 nella sala consiliare del Comune di Loreto.

«Il ciclo con gli Atti degli Apostoli fu ideato da Raffaello tra il 1514 e il 1516 e durante il corso del Sedicesimo e Diciassettesimo secolo diverse botteghe fiamminghe continuarono a tessere nuove serie per importanti committenti europei, con poche varianti per lo più localizzate nelle bordure – hanno spiegato i curatori durante l’anteprima -. Il riconoscimento di questo arazzo come uno dei manufatti dei Mattens da collegare alla serie conservata nella cattedrale di Tolosa conferma la fortuna dell’inventio raffaellesca soprattutto grazie ai multipli riconducibili alle sue composizioni geniali. Un tema quello della riproduzione e fortuna dell’invenzione raffaellesca che sarà affrontato dall’Istituto centrale per la grafica con la mostra dedicata a Raffaello, “La favola di Amore e Psiche”, che inaugurerà ad aprile 2020 e che chiarirà come proprio attraverso la riproduzione dei “multipli”, in questo caso grafici e fotografici, la fortuna di Raffaello si diffonderà in tutto il mondo. Accompagnano l’esposizione dell’arazzo alcune incisioni dello stesso soggetto (di Ugo da Carpi, Simon Gribelin, Giuseppe Marcucci) e una matrice (Giuseppe Marcucci, La morte di Anania) dalle collezioni dell’Istituto».