JESI – Aveva appoggiato il telefono sul tavolo del bar quando l’amico glielo ha rubato sotto al naso.
Protagonisti della vicenda un tunisino di 27 e un cittadino italiano, originario del Marocco, di 44 anni. I due ieri pomeriggio erano in un bar nella zona della stazione: il tunisino aveva appoggiato un cellulare di ultima generazione su un tavolo collegato al caricabatterie perché voleva caricarlo. Appena si è voltato si è consumato il furto. Non trovando più il telefono l’uomo si è subito guardato intorno e ha notato che l’altro, che conosceva, si affrettava ad uscire dal locale così lo ha inseguito. «Fermati, fermati!» gli ha gridato fino ad arrivare all’altezza del centro commerciale Il Torrione dove una volante della polizia si è fermata avendo visto i due soggetti che si inseguivano urlando. Ai poliziotti il tunisino ha raccontato di aver subito il furto del telefono cellulare ma l’altro ha negato tutto. L’uomo però, già noto alle forze dell’ordine per una lunga e variegata lista di precedenti, è stato perquisito. Nella tasca del giubbetto aveva il telefono rubato ancora attaccato al caricabatterie. Il 44enne ha provato a giustificarsi spiegando che il telefono era suo. Tentativo vano, l’uomo è stato accompagnato in Commissariato e denunciato in stato di libertà per furto aggravato.