FABRIANO – Salame di Fabriano, l’iter per la certificazione Dop è ancora in corso e anzi c’è una data precisa entro la quale l’Esecutivo fabrianese intende modificare l’attuale disciplinare, 24 ottobre, poiché giudicato troppo blando e incapace di salvaguardare la qualità dell’eccellenza gastronomica fabrianese.
«Appena insediati abbiamo chiesto tutta la documentazione al consorzio, ma – racconta l’assessora di Fabriano con delega all’Agricoltura, Barbara Pagnoncelli – ne siamo entranti in possesso solo la scorsa settimana. Una documentazione che definire lacunosa è un eufemismo, a esempio il libro dei soci è aggiornato al 2007. O ancora basti evidenziare che, poco prima del turno di ballottaggio, è stato creato un comitato promotore per l’ottenimento della certificazione Dop, ma non esiste un verbale di assemblea recente del consorzio che certifichi la nascita del comitato promotore e i suoi compiti».
Siccome i componenti del comitato promotore, «senza essere stati votati lo ribadisco, hanno preso una serie di appuntamenti e continuano nel loro agire, abbiamo deciso di inviare una lettera per scoraggiare questi soggetti a prendere iniziative visto che non ne hanno titolo. Non abbiamo dunque interrotto l’iter per avere il Dop per il marchio Il salame di Fabriano», ribadisce con forza l’assessore pentastellato.
Ma c’è di più. «Il disciplinare predisposto prevede che vengano registrati per il Dop il marchio Il salame di Fabriano e Il salame tipo Fabriano. IL 24 ottobre si saprà se l’iter per la Dop andrà a buon fine o meno. Dunque, rischiamo di vederci registrato il prodotto eccellente e il suo tarocco. Personalmente non credo che questa sia la strada corretta per valorizzare una delle nostre migliori eccellenze. Vogliamo un marchio che ci aiuti per incrementare il turismo eno-gastronomico, si o no? I produttori storici non sono presenti nel consorzio, perché? Vogliamo solo rifletterci e capire se la Dop è la strada più consona e modificare il disciplinare con il confronto con i produttori entro quella data. Noi – conclude l’assessore Pagnoncelli – vogliamo puntare sulla qualità rispetto alla quantità perché vogliamo tutelare e valorizzare un prodotto di eccellenza».