ANCONA – Sono 15 le aziende marchigiane che con Regione Marche e Camera Marche tramite la sua azienda speciale dell’agroalimentare, partecipano, anche nell’anno terribile 2020, all’iniziativa Terra Madre Salone del Gusto: non essendo possibile l’esperienza reale della partecipazione all’evento fieristico, le imprese del food si promuovono attraverso vetrine virtuali. I market place offrono una presentazione approfondita e ricca di dettagli che verrà completata col servizio e-commerce, sempre su piattaforma digitale di Terra Madre, grazie al quale i produttori potranno commercializzare i loro prodotti in Italia e all’estero.
E poiché la nuova stagione del virtuale cambia le nostre coordinate spazio tempo, la tredicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, partita in ottobre, anziché i classici cinque giorni, durerà sei mesi proponendo un palinsesto di migliaia di iniziative organizzate dalla rete Slow Food in 160 Paesi del mondo e coinvolgendo il pubblico in eventi digitali, fisici e diffusi. Terra Madre Salone del Gusto si conclude con il Congresso internazionale di Slow Food, previsto a Torino nell’aprile 2021. Da Petritoli a Pesaro, Castelfidardo, Morrovalle e Roccafluvione, le Marche sono presenti con realtà di tutte e cinque le sue province.
«La realizzazione della manifestazione, nonostante la pandemia, in questa veste virtuale inedita, che è anche una grande opportunità di sperimentazione di nuove forme di coinvolgimento del pubblico, testimonia la forte volontà di resistere da parte degli operatori del settore – le parole del vicepresidente regionale Mirco Carloni -. Viviamo tutti un momento difficile e come Regione il nostro compito è sostenere e incoraggiare le imprese stando loro vicini con azioni concrete. Il Piano di Sviluppo Rurale è oggi il principale strumento della Regione per sostenere il settore con circa 700 milioni di euro che dovranno essere spesi entro il 2023. Al momento stiamo recuperando i tempi sui pagamenti e stiamo attivando un nuovo pacchetto di bandi con le risorse residue non ancora impiegate per circa 50 milioni. Oltre a completare l’utilizzo del “vecchio” PSR – prosegue l’assessore – stiamo già lavorando per portare nuove risorse agli agricoltori delle Marche. In particolare all’inizio del 2021 acquisiremo oltre 150 milioni di euro per continuare a finanziare le misure dell’attuale PSR anche per gli anni 2021 e 2022. Infine proprio in questi giorni si stanno avanzando le richieste di accesso ai fondi europei del Recovery Fund anche per il settore agroalimentare».
Le prime linee di finanziamento approvate dalla giunta, spiega sempre Carloni, mettono a disposizione 5 milioni di euro per le aziende agrituristiche, 1,5 milioni per le aziende zootecniche delle aree montane come ristoro economico e 3,9 milioni per i progetti integrati della filiera per la produzione di energia da biomasse forestali. Sarà inoltre avviata a breve la procedura di modifica del PSR al fine di consentire l’utilizzo delle restanti risorse per aprire nuovi bandi per gli aiuti più richiesti dalle imprese marchigiane attraverso le associazioni di categoria.
«Si tratta di un’iniziativa perfettamente in linea con la strategia che Camera Marche ha sviluppato in questi mesi di emergenza approntando il primo bando nazionale pensato non solo per incoraggiare la presenza sui mercati digitali ma anche per dotare le imprese che intendono approcciarli della strumentazione necessaria a farlo nel modo migliore, di adeguate impostazioni organizzative aziendali e di strategie di marketing efficaci – commenta il presidente della Camera delle Marche Gino Sabatini -. Segnalo che abbiamo organizzato con Unioncamere un’importante momento di confronto on line sui temi della digitalizzazione e i particolare della Banda Ultra Larga».
Il Presidente della Azienda Speciale Agroalimentare di camera Marche, Simone Mariani, ricorda: «Impariamo nuovi modi di stare al mondo: fino a primavera saremo ospiti di Terra Madre, inoltre, come Azienda Speciale stiamo promuovendo le nostre eccellenze enogastronomiche anche nell’ambito della settimana della cucina italiana a Barcellona e a Lione. Stiamo al passo coi tempi, insomma, anche quelli più bui, confidando nelle opportunità comunque schiuse dal web e nella qualità inimitabile delle nostre produzioni. Il comparto agroalimentare mostra tenuta e vitalità: le imprese alimentari nello specifico in cinque non hanno perso che l’1,5%; meno bene le agricole “pure” il cui generalizzato decremento sta frenando, qui, come nel resto di Italia».