MACERATA – «Macerata ha già il suo ospedale di primo livello». Un coro unanime arriva dall’assessore regionale Filippo Saltamartini, dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e dal consigliere delegato alla sanità, Giordano Ripa, che provano a mettere fine alle polemiche scoppiate in questi giorni, dopo l’annuncio della Regione Marche di voler fermare la progettazione sul nuovo ospedale alla Pieve, realizzata dalla precedente amministrazione, per partire da zero con un nuovo progetto.
Uno stop duramente criticato dal centrosinistra che, a più voci, partendo dal consigliere regionale Romano Carancini per arrivare all’ex assessore regionale Angelo Sciapichetti, ha sottolineato come Macerata così venga spogliata del suo diritto ad avere un ospedale di primo livello.
«Sono come quei soldati giapponesi che, dopo la resa dell’imperatore, hanno continuato a combattere, pensando di poter vincere una guerra perduta. Rivendicano ciò che già c’è – commenta Saltamartini, ricordando la delibera firmata del 2016 dall’allora giunta Ceriscioli -. Un atto in cui si certifica che “Macerata è un ospedale Dea di primo livello”. Adesso tocca all’attuale maggioranza, in forza del grande sostegno elettorale, realizzare ciò che i cittadini si aspettano».
«Non esistono dubbi che attualmente il nostro ospedale cittadino sia di primo livello – concludono Parcaroli e Ripa -. Il nostro obiettivo politico rimane quello che venga costruito un nuovo ospedale a Macerata, logisticamente e funzionalmente moderno. In questo senso siamo stati ampiamente rassicurati dall’assessore regionale Filippo Saltamartini che l’ospedale nuovo si farà».
Per suffragare questa situazione il sindaco ricorda come all’allegato 1 del decreto 70 del 2015 del Ministero della salute, venga specificato come «i presidi ospedalieri di primo livello, con bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti, sono strutture sede di Dipartimento di emergenza accettazione (Dea) di primo livello, dotate delle seguenti
specialità: Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia (se prevista per numero di parti/anno), Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, con servizio medico di guardia attiva e/o
di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono».
A fianco dell’amministrazione, anche il dottor Carlo di Falco, direttore del presidio ospedaliero cittadino. «Nell’ambito dell’Area Vasta 3 sono operativi quattro ospedali: Macerata, Civitanova, Camerino e San Severino (da novembre del 2020 anche il Covid-Hospital di Civitanova) raggruppati in un unico presidio ospedaliero – spiega Di Falco – organizzato secondo il modello Hub&Spoke (perno e raggi) dove l’ospedale hub (principale) è rappresentato da quello di Macerata mentre gli altri tre (quattro) hanno caratteristiche spoke (ospedali periferici di rete). A tal proposito l’ospedale di Macerata ha tutti i requisiti previsti dalla normativa per essere classificato come ospedale di primo livello in quanto dotato di tutti i reparti e servizi ospedalieri corrispondenti ai requisiti previsti dal decreto del Ministero della salute».