ANCONA – Hanno partecipato in circa 600 al sondaggio sulla salute mentale nelle scuole. Il tema, sottoposto agli studenti anconetani, è stato promosso dalla Consulta provinciale degli studenti, presieduta da Leonardo Plöschberger.
Dopo il progetto sul primo soccorso nelle scuole, si è toccata anche una delle questioni più sensibili in ambito didattico: «Abbiamo effettuato questo sondaggio – spiega il presidente Plöschberger – per comprendere la loro sensibilità sulla salute mentale e le loro necessità riguardo questo tema».
Un sondaggio che – fa sapere lui – ha fornito dati molto interessanti. «Abbiamo lavorato per capire quali fossero le esigenze degli studenti che rappresentiamo e abbiamo scoperto che l’84% di loro sente il bisogno di parlare con uno psicologo» evidenzia Enrico Di Marino, a capo della commissione Psicologi della Consulta. «Circa il 70% degli studenti aderirebbe ad attività organizzate all’interno dell’istituto con gli psicologi, mentre più del 90% reputa importante la salute mentale ed è a conoscenza dell’alto tasso di disagio giovanile».
Raggiunti al telefono, sottolineano come in generale si riscontrino «buone valutazioni da parte degli studenti che hanno usufruito del servizio, ad eccezione degli studenti che non si sono trovati a proprio agio e non hanno reputato di aiuto l’atteggiamento e il comportamento dello psicologo. Si evidenziano diverse carenze di informazione riguardo la presenza del servizio psicologo negli istituti».
«Viene inoltre riportata la poca efficienza del servizio a causa delle lunghe attese e spesso a causa dell’impossibilità di effettuare più sedute. Il fatto che l’accesso al servizio non sia anonimo – per di più – spinge gli studenti a non aderire».
Sulla base dei dati raccolti, proseguono dalla Consulta, «abbiamo deciso di richiedere un confronto con la regione Marche. Il servizio di psicologia scolastica, istituito con la legge regionale 23 del 2021, nonostante sia un primo grande passo verso l’aiuto psicologico nelle scuole, deve essere potenziato e reso più efficiente al fine di rispondere al meglio alle esigenze evidenziate dalla popolazione studentesca. Difatti, l’attuale copertura economica consente di finanziare un’esigua parte dei progetti che vengono presentanti dalle scuole».
Inoltre, gli studenti si propongono di «organizzare un incontro con le scuole per normalizzare la figura dello psicologo, al fine di eliminare quelle barriere e quei pregiudizi che si vengono a creare nel momento in cui una persona decide di rivolgersi allo psicologo. Chi vuole chiedere aiuto non deve sentirsi giudicato».