ANCONA – Annaspa nel mare di Senigallia: salvata da due bagnini. Si è sfiorata la tragedia, a ridosso dello scorso weekend. La vicenda è accaduta giovedì pomeriggio, ma è stata resa nota soltanto in queste ore. Protagonista dell’episodio, una donna di circa 50 anni.
La signora si trovava sulla spiaggia di velluto, nei pressi dello stabilimento Scalo Zero, sulla baia libera di levante. Erano da poco passate le 16 quando lei, in acqua già da un po’, cerca di raggiungere la riva.
Il mare è mosso, la bandiera è rossa e i bagnini sono tutti in torretta a sorvegliare quello specchio acqueo. La situazione inizia a farsi complicata per la 50enne, che non riesce a tornare sul bagnasciuga.
Gli occhi vigili di Lorenzo Poeta, il bagnino dell’Astra 2.0, la intercettano: «Ho capito sin da subito che quella signora aveva bisogno di aiuto – racconta il giovane 19enne – Si trovava a cento metri dagli scogli, in un punto pericoloso. C’era una forte corrente, col vento di Scirocco che ti buttava verso il frangi flutti, con un moto ondoso importante. Così, ho avvisato i miei colleghi via radio che sarei partito per recuperarla. Ho lanciato il baywatch (il siluro rosso in dotazione ai bagnini, ndr) e mi sono tuffato».
Una delle classiche scene da film, col bagnino che posa il binocolo e si tuffa correndo. La donna, di corporatura robusta, ha visto che il ragazzo con la divisa rossa andava verso di lei e ha tirato un sospiro di sollievo. Poeta – neodiplomato al liceo scientifico Medi di Senigallia – l’ha agganciata e ha cominciato a trainarla verso riva, ma nulla da fare.
Ad aiutare il giovane bagnino (che è pure volontario della Protezione civile) è stato anche un altro bagnante che si trovava nei paraggi: «Si è avvicinato e gli ho chiesto se sapesse nuotare. Mi ha risposto sì e si è tuffato. Ma anche in due era difficile, perché la donna, fisicamente, non rispondeva. Nel senso che era robusta ed è stato un intervento difficoltoso. Per questo, ad aiutarci, è arrivato anche il mio collega della torretta vicino, Riccardo Montesi».
Una volta portata a riva, la signora, dal marcato accento straniero e sotto choc, si è lentamente ripresa. Acquisiti i parametri vitali e allertato il 112 Nue, il numero unico di emergenza, la donna avrebbe rifiutato i soccorsi.
Poeta, che è stato formato dalla Società nazionale di salvamento e fa il bagnino da tre anni, coglie l’occasione per far passare un messaggio: «Colgo l’occasione per esortare tutti voi a non sottovalutare mai i rischi derivanti dal mare, specialmente in giornate come quella di giovedì, con forti raffiche di vento e onde niente affatto irrilevanti. Spingersi al largo, andare vicino agli scogli, trascurare i richiami del bagnino, fare finta che quella bandiera rossa sulla torretta sia bianca, non sono buone idee. Il mare – osserva lui – è una meraviglia della natura, ma può nascondere molte insidie. Un esempio? Nel punto in cui si trovava la signora, vicino agli scogli del molo, a 100 metri dalla riva, c’era una bella corrente che portava verso il largo (che in gergo si chiama corrente di ritorno), alla quale naturalmente la gente non fa caso, se non nell’istante in cui ci si trova dentro. In luoghi e momenti che mai ci aspetteremmo possiamo mettere in pericolo non solo la nostra vita ma anche quella dei soccorritori. Siate prudenti», conclude.