L’assessore al turismo di San Benedetto del Tronto Cinzia Campanelli ha rappresentato la Città alla cerimonia di consegna delle “bandiere verdi”, il vessillo attribuito dai pediatri italiani alle spiagge che, in base a precisi parametri, posso definirsi “a misura di bambino”, svoltasi il 6 luglio a Fasano.
La cerimonia, che godeva del patrocinio della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri della Salute e del Turismo e della Commissione Europea, è stata coordinatoa dal prof. Italo Farnetani, Ordinario di Pediatria presso la Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche di Malta e ideatore del premio, e presieduta dal sindaco di Fasano Francesco Zaccaria.
La bandiera verde sventola su 147 località italiane ma pochissime possono vantare, come San Benedetto, la sua attribuzione sin dal 2008, anno di istituzione del riconoscimento. La scelta viene effettuata dai pediatri italiani in base a precisi requisiti che vanno dalla possibilità di giocare in spiaggia accanto ai genitori all’acqua che non diventi profonda già a riva e in maniera brusca, dalla sicurezza garantita da assistenti di spiaggia alle attrezzature e servizi in riva al mare, fino a ristoranti e locali per mangiare, negozi, bar, strutture sportive.
«È una grande soddisfazione per San Benedetto del Tronto – ha detto l’assessore Campanelli nel suo intervento – poter confermare anche quest’anno, per il sedicesimo anno consecutivo, il riconoscimento della sua spiaggia come una spiaggia a misura di bambino. San Benedetto è alla costante ricerca di come migliorare la propria capacità di attrattiva, da un lato proponendo iniziative sempre nuove e innovative, mentre dall’altro lavora senza sosta sulla sua capacità di offrire un’accoglienza ogni anno migliore. Se questo riconoscimento ci viene attribuito da 16 anni, vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro. Ma certo non ci possiamo adagiare sugli allori, c’è molto da fare e lo vogliamo fare. Non soltanto per vederci confermato questo prestigioso riconoscimento ma perché vedere i bambini divertirsi e stare bene fa star bene noi e ci ricompensa dell’impegno che mettiamo».