SAN BENEDETTO DEL TRONTO (ASCOLI PICENO) – Un poliambulatorio solidale per chi non ha soldi per curarsi. Barboni, prostitute, migranti e tossici, ma anche semplicemente gente caduta in disgrazia, senza più un soldo per pagarsi il dentista, una visita ginecologica o un consulto psicoterapico.
La Caritas diocesana di San Benedetto del Tronto si conferma punto di riferimento solidale per la gente. Oltre 1.000 le prestazioni annuali che eroga, ma «noi – precisa il dottor Carlo Di Biagio, uno dei medici del poliambulatorio – non siamo in concorrenza con il servizio sanitario nazionale. Siamo piuttosto un centro sussidiario».
«A San Benedetto, diversi anni fa, un simile poliambulatorio era stato realizzato dal dottor Brancadoro, flebologo e chirurgo vascolare. Aveva coinvolto diversi specialisti, ma poi, per un motivo o per un altro, il progetto è naufragato». Era il 2000.
Ma «vita e salute sono diritti intangibili della persona che la Caritas non poteva trascurare nei suoi servizi». E così, ecco il ˊPoliambulatorio amicoˊ, che ha preso (di nuovo) vita nel 2016. Un ambulatorio per «chi vive il disagio sociale – evidenzia Di Biagio, che è stato responsabile di Ostetricia e ginecologia all’ospedale di San Benedetto – non ha un medico né soldi per curarsi. E molte volte non ha la volontà di curare la sua persona. L’ambulatorio gli è d’aiuto anche nell’espletamento di eventuali pratiche burocratiche».
Diversi i servizi al ˊPoliambulatorio amicoˊ: c’è il centro di ascolto sanitario (martedì e mercoledì 9-11), il medico di base (giovedì 16-17.30) con possibilità di richiesta di farmaci ed esami con ricettario del SSN e poi le visite specialistiche, che vanno prenotate e si effettuano in base ai bisogni e su appuntamento.
L’odontoiatra, ad esempio, riceve in genere il martedì, mercoledì e venerdì. Poi, c’è il fisiatra, ma anche la ginecologia, la cardiologia, la flebologia e la psichiatria, unitamente alla dermatologia. «Per altre specialità – prosegue il doc – abbiamo accordi per un numero limitato di prestazioni in ambulatori privati in cui i medici si rendono disponibili per il servizio Caritas».
Nel 2023, sono state 1.469 le prestazioni effettuate, di cui 775 odontoiatriche e 150 psichiatriche. La registrazione degli utenti è a tratti difficile, dato che molte volte vengono per un colloquio, per un bisogno urgente, per un farmaco «e poi spariscono, senza lasciare traccia alcuna». D’altronde, la sanità – lo sappiamo tutti – non è messa benissimo, le liste d’attesa sono lunghe e il servizio sanitario arranca.
«Da noi vengono non solo i mendicanti, ma anche i giostrai e i migranti. In questo modo, riusciamo a decongestionare i pronto soccorso e a lasciare più liberi gli ospedali». Per accedere, al di là di tutte le situazioni emergenziali, è necessario avere un Isee basso.
Il dottor Di Biagio, dopo essere andato in pensione, su richiesta del vescovo, ha iniziato a dedicarsi al progetto. Ma il merito, chiaramente, è di tutta l’équipe che dà anima e corpo a una simile iniziativa, a titolo – va detto – gratuito. Nessun ambulatorio ad Ancona, ma punti simili si trovano in giro per le Marche, come a Fano, Jesi, Civitanova Marche, Senigallia, Fermignano, Macerata, Ascoli Piceno e Pesaro Urbino.